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Salve 33 norme su 40 della finanziaria regionale, Schifani: «Amarezza per il no alle assunzioni delle vittime di femminicidi»

Il presidente della Regione: arriva il «sì» agli incentivi ai piccoli ospedali, ai 4,2 milioni per la ricapitalizzazione della società che gestisce lo scalo di Trapani, a chi lavora negli enti locali

Renato Schifani

Su quaranta norme del «Collegato» alla legge di Stabilità regionale finite sotto osservazione del Mef, sono solo sette quelle impugnate dal governo nazionale. Tutto il resto è salvo. È durato più di sette ore a Palazzo d’Orleans il confronto, in videoconferenza, tra i tecnici del ministero e i dirigenti generali della Regione con al centro gli articoli sui quali Roma aveva espresso dei dubbi e che rischiavano di essere impugnati, dopo che qualche giorno fa il Consiglio dei ministri aveva cassato due articoli della manovra approvata a metà gennaio.

Resiste la «Salva ospedali di periferia», una norma che introduce un incentivo da 18 mila euro all’anno, per una spesa di 10 milioni, per i medici in servizio nei nosocomi delle piccole città. Sotto investigazione del Mef c’erano i 4,2 milioni per la ricapitalizzazione di Airgest, la società che gestisce l’aeroporto di Trapani, ma «Roma ha ritirato la contestazione». Resta la proroga dei circa 1.400 precari degli enti locali fino al 31 dicembre 2025.

Sotto la scure del ministero cadono, invece, sette norme. In particolare quella che prevedeva l’assunzione nella pubblica amministrazione delle vittime di violenza e di femminicidi. «È l’unica amarezza -, conclude Schifani - il ministero ha detto di no, perché è una materia di competenza nazionale».

Un servizio completo di Giuseppina Varsalona sul Giornale di Sicilia in edicola oggi

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