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Regione Siciliana, in alto mare le nomine dei manager della sanità

A vuoto il primo vertice del centrodestra dopo le ferie: ci sono due elenchi di idonei. Intesa solo su sei commissari delle ex Province

Alla Regione Siciliana, al termine di due ore di confronto, i leader del centrodestra ieri hanno deciso di rinviare alla prossima settimana tutti i temi più spinosi. Un'intesa è stata raggiunta solo sulle nomine, imminenti, dei sei commissari delle ex Province e per quelli dei consorzi universitari. Mentre sui manager della sanità tutto è ancora in alto mare.

E così l’incontro a cui hanno preso parte segretari di partito e capigruppo dell’Ars si è trasformato in una elencazione dei problemi da risolvere da qui a fine mese. Nulla di più. E in questa chiave il primo nodo da sciogliere sarà la scelta dei manager di Asp e ospedali: ieri si è appena accennato al problema principale, cioè la presenza di due elenchi di papabili (i «maggiormente idonei» e i «semplicemente idonei») frutto della selezione terminata a fine luglio. Ma nessuna decisione è stata presa su come procedere malgrado in piena estate l’Mpa e la Lega abbiano ottenuto garanzie sul fatto che anche dall’elenco della seconda fascia si potrà attingere.

Il tema è esplosivo e Marcello Caruso, leader forzista e uomo ombra del presidente della Regione Renato Schifani, ha prudentemente rinviato alla prossima settimana il confronto. Una scelta analoga è stata fatta sulla riforma che farà tornare in vita le Province con l’elezione diretta dei presidenti. I partiti del centrodestra sono compatti sulla scelta di portare al voto la riforma entro fine mese all’Ars. Ma è sulla data delle elezioni che le frizioni sono emerse. Giampiero Cannella, segretario di Fratelli d’Italia, ha ribadito che la volontà del partito della Meloni è quella di accorpare le Europee e le Provinciali: «Per noi si deve fare l’election day a giugno». Ipotesi che i partiti più piccoli e regionali (Mpa e Dc in primis) hanno bocciato temendo che ciò faccia da traino in campagna elettorale a Fdi, Lega e Forza Italia.

Anche in questo caso Caruso ha evitato scontri pubblici: «Il testo della legge in discussione all’Ars prevede solo che si voti fra aprile e giugno. C’è tempo per decidere. Intanto approviamo in fretta la legge. Su questo tutti i partiti hanno confermato l’intesa». Il testo, già approvato in commissione Affari Istituzionali prima della pausa, prevede ora un passaggio in commissione Bilancio e l’approdo in aula fra una decina di giorni.

Allo stesso modo i partiti del centrodestra hanno confermato la volontà di realizzare i due termovalorizzatori: nel Palermitano e nel Catanese. Per i bandi si attende che a Schifani il governo nazionale conceda i poteri speciali, come già fatto col sindaco Gualtieri nel caso dell’impianto di Roma: passaggio che dovrebbe maturare entro fine mese, c’è un emendamento pronto da inserire in uno dei prossimi decreti legge.

A questo punto ai leader del centrodestra non è rimasto che rinviare il confronto alla prossima settimana. Anche se prima dei saluti è arrivato il via libera a Schifani per la nomina dei sei commissari delle ex Province: si tratterà di nomi del tutto nuovi perché i vecchi incarichi non sono prorogabili. Una delle ultime leggi varate all’Ars impone che si scelgano dirigenti regionali in servizio. Indirettamente la decisione di nominare i commissari conferma la volontà di non ricorrere alle elezioni di secondo livello (quelle previste dalla vecchia riforma Crocetta).
Sarà dunque Schifani, a giorni, a individuare i sei nomi pescando fra i vertici degli assessorati. Allo stesso modo i partiti hanno concordato di rinnovare i commissari dei consorzi universitari: Agrigento, Caltanissetta, Ragusa e Trapani a cui si aggiungono i tre del Siracusano.

Il primo incontro dopo la pausa estiva permette a Caruso di ribadire ciò che Schifani sottolinea da settimane: «La maggioranza è compatta. E fra i partiti si collabora per arrivare sempre a una soluzione». Il presidente continua a tessere la tela di un centrodestra che si appresta però a misurarsi in una campagna elettorale durissima come quella per le Europee, in cui si vota col sistema proporzionale e peserà quindi il simbolo. Schifani nel frattempo ha ottenuto dai partiti anche la garanzia che la Finanziaria potrà essere discussa a dicembre evitando l’esercizio provvisorio: «Ci saranno misure per le imprese e altre per compensare la perdita del reddito di cittadinanza» è la chiosa di Caruso.

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