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Energie rinnovabili, polemica in Sicilia sulle autorizzazioni: Angelini attacca Schifani e Albanese

«Contro di me una campagna con l’obiettivo di "mascariare"». Replica l'assessore Pagana: «Dichiarazioni indegne»

Aurelio Angelini

Sono 1.638 i pareri emessi dalla Commissione tecnica specialistica (Cts) negli ultimi tre anni, a fronte dei 122 del biennio 2018-2019. Non solo. Per l'Osservatorio «Regions2030», a cura di Public Affairs advisors ed elemens, la Sicilia è risultata in vetta alle classifiche che misurano l’efficienza delle amministrazioni pubbliche per il rilascio delle autorizzazioni ambientali nel settore delle energie rinnovabili, mentre il rapporto Fer di Terna evidenzia che in Sicilia la potenza in megawatt è aumentata del 600% tra il 2020 e il 2021. Dati forniti da Aurelio Angelini, presidente dimissionario della Cts, e che «dimostrano» che contro la sua gestione è stata montata una campagna con l’obiettivo di «mascariare».

Angelini tira in ballo Alessandro Albanese (Confindustria Sicilia) e il presidente della Regione Renato Schifani. «Queste evidenze, insieme ai numeri in crescita verticale delle autorizzazioni Via/Vas, così come certificati nei dati contenuti nel monitoraggio commissionato a Formez e pagati dalla Regione Siciliana non hanno fermato una bugiarda campagna diffamatoria, partita in grande stile il 10 dicembre del 2021, con Carlo Bonomi, presidente nazionale di Confindustria, che ha dato numeri di fantasia, sostenendo che giacciono 1.500 richieste di autorizzazioni ferme alla Cts - afferma Angelini -. Posizione questa portata avanti anche dal presidente siciliano Alessandro Albanese che annunciava un dossieraggio: “Stiamo dando alle stampe un volume”». Angelini parla di «montante campagna portata avanti» da Schifani e Albanese, che «risulta totalmente smentita dai fatti, architettata probabilmente per altre finalità, condotta attraverso la delegittimazione della funzione tecnico-giuridica-ambientale della Cts, colpendo in modo diffamatorio l’alta professionalità dimostrata dai suoi commissari, che hanno sempre operato in base a rigorosi criteri scientifici, tecnici e di conformità alle norme e alle leggi vigenti».

Secondo Angelini, «in tre anni la Cts è riuscita a fare delle procedure Via/Vas un esempio di innovazione, trasparenza e partecipazione, assicurando la libertà di iniziativa economica e la doverosa tutela dell’ambiente e della salute umana, con risposte rapide a garanzia dell’equo bilanciamento di tutti gli interessi e valori coinvolti».

Nel rapporto, l’Osservatorio «Regions2030» sottolinea che «colpisce il livello di concentrazione di interesse degli operatori del solare per Puglia e Sicilia: oltre il 70% delle richieste di nuovi progetti ricade nelle due regioni, aggiungendo un ulteriore livello di complessità alla gestione dei processi autorizzativi». «Le migliori performance - si legge - sono mostrate in Friuli Venezia Giulia; a seguire Emilia-Romagna, Liguria (pur su un campione limitato ed esclusivamente relativo a progetti eolici) e Sicilia. Particolarmente interessante, sul piano della performance, è proprio la Sicilia, che sebbene interessata da un numero significativo di istanze (la Sicilia è infatti seconda dopo la Puglia nell’indicatore sull'attrattività) presenta un buon numero assoluto di autorizzazioni uniche rilasciate: un dato che la distingue dalla Puglia, dove le autorizzazioni, negli ultimi anni, sono state pressoché ferme».

Dura la replica dell’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Elena Pagana. «Le dichiarazioni del professor Aurelio Angelini - dichiara - sono gravi e non da uomo che ha guidato una istituzione tecnica. Farò valutazioni per assumere iniziative giudiziarie a tutela dell’autorità ambientale che rappresento. Massima solidarietà al presidente della Regione per attacchi gratuiti e diffamatori. Quando si usa la parola mascariare evidentemente si banalizza il portato della lotta alla mafia. E in una terra come la Sicilia è semplicemente indegno per chi è stato chiamato a servire le istituzioni».

«L'assessore Pagana - controreplica Angelini - può solamente auto querelarsi di danno erariale, visto che i dati che ho indicato per motivare l’infondatezza delle ripetute e calunniose (professionalmente parlando) affermazioni di Schifani in campagna elettorale e post campagna elettorale, sono quelli che il Suo assessorato paga e fornisce alla Cts».

Stefano Pellegrino, parlando a nome di tutti i deputati regionali di Forza Italia all'Ars, definisce quelle di Angelini «parole gravissime e offensive, che confermano, qualora ve ne fosse stato bisogno, innanzitutto l'inopportunità della prosecuzione di un incarico delicatissimo che va svolto nel massimo rispetto istituzionale, oltre che ovviamente delle leggi e delle norme vigenti». Per Pellegrino «chiunque abbia ricoperto ruoli amministrativi negli ultimi anni sa bene quante numerose e insistenti siano state le lamentele provenienti da più parti, sulla lentezza dell'operato della Cts, nonché sulla discutibilità delle sue scelte». Pellegrino ricorda che Confindustria si è fatta portavoce di un grido di dolore dell'imprenditoria siciliana, per altro in settori strategici per l'economia e lo sviluppo della Sicilia. «Non a caso - conclude l’esponente forzista - il presidente Schifani ha chiarito più volte già in campagna elettorale ed in questi primi mesi di governo che la riforma del settore delle autorizzazioni è una priorità perché, pur nel rispetto delle esigenze del territorio e dell'ambiente, non si pongano paletti burocratici all'iniziativa imprenditoriale di cui, anzi, la nostra Regione ha assoluto bisogno per rilanciarsi».

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