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Lega, verso il riassetto dei vertici in Sicilia. Minardo: non credo ai carbonari

Foto ricordo con Salvini a Palermo

Una cena conviviale con foto di rito ieri sera in un hotel a Palermo tra il leader della Lega Matteo Salvini e i dirigenti del partito in Sicilia, ma con un grande assente: Nino Minardo, segretario siciliano del Carroccio. A Palermo per il processo Open Arms dove è imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, Salvini ne ha approfittato per riunire la sua classe dirigente: c’erano i due assessori della giunta Schifani (Luca Sammartino e Mimmo Turano), i deputati regionali, l’eurodeputata Annalisa Tardino, la parlamentare Valeria Sudano e altri colonnelli locali del partito. Secondo quanto risulta all’ANSA, Minardo sarebbe stato trattenuto a Milano per alcuni impegni ma la sua assenza non è passata inosservata. Da diversi giorni nella Lega in Sicilia è aperto un confronto serrato per il riassetto del partito: Minardo avrebbe già manifestato la volontà di lasciare la guida della segreteria ma Salvini gli avrebbe chiesto di temporeggiare. Si fanno già alcuni nomi per la successione: l’eurodeputata Tardino, il catanese Anastasio Carrà e il parlamentare Nino Germanà che sarebbe sostenuto dall’ala catanese del partito. Le tensioni sarebbero aumentate durante la formazione della giunta Schifani con Salvini tirato per la giacchetta dai ras del consenso leghista. Adesso le fibrillazioni si sarebbero catalizzate sulla composizione dei gabinetti degli assessori leghisti. Ma Minardo avrebbe chiarito che non intende prestarsi a giochi di potere.

«Non ci credo a questa carboneria che sgomita per occupare potere di governo regionale e nel partito. Per formazione politica ed educazione personale volo più in alto e ho come unico obiettivo il bene della Sicilia, quello del mio movimento, del mio leader Matteo Salvini e per fare questo occorre buonsenso e onestà intellettuale non occorrono i ruoli», replica Minardo. «Certamente poi sono convinto che è necessario essere seri nei confronti degli oltre 129.000 siciliani che hanno votato la nostra lista e la stessa serietà la dobbiamo ai tanti amici che si sono candidati e ci hanno permesso di ottenere 4 seggi più il listino - aggiunge Minardo - Voglio solo ricordare che a fronte dei circa 43.500 voti ottenuti dagli eletti, c’è ne sono circa 86.000 ottenuti dai non eletti che meritano un giusto coinvolgimento nel governo della Sicilia».
«Matteo Salvini sa che sono a disposizione sua e del partito e soprattutto che non mi appassionano i curtigghi (maldicenze) - prosegue il segretario siciliano della Lega - Per il resto osservo divertito e, a prescindere dai ruoli ripeto, vado avanti ancora più convinto del fatto che dobbiamo aprirci presto al civismo e ai movimenti autonomisti siciliani perché la sana competizione interna è un toccasana per tutti, occorre essere inclusivi e costruttivi».

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