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In 118 su due navi delle Ong, prime prove per il nuovo governo: faremo rispettare i confini

Sono tutte persone soccorse al largo Libia, ma ancora non è stato richiesto un porto d'attracco

Ocean Viking

Prime mosse del Governo di centrodestra sul fronte migranti, mentre 2 navi umanitarie incrociano al largo della Libia con 118 persone soccorse a bordo che potrebbero nelle prossime ore chiedere un porto di sbarco alle autorità italiane.

Ieri il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha avuto un faccia a faccia a Roma con il collega francese Gerald Darmanin. Oggi il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili, Matteo Salvini, ha incontrato il comandante generale della Guardia costiera, ammiraglio Nicola Carlone ed ha assicurato: «torneremo a far rispettare i confini».
La mossa di Salvini serve, da un lato, a ribadire che la competenza sulla Guardia costiera rimarrà nelle sue mani, senza transitare al nuovo ministero delle Politiche del Mare e del Sud, guidato da Nello Musumeci. Dall’altra segnala l’intenzione di passare subito ai fatti dopo le promesse della campagna elettorale sullo stop agli sbarchi illegali e sul contrasto all’attività delle Ong. Che continuano a fare operazioni di ricerca e soccorso: attualmente al largo della Libia ci sono la Ocean Viking (bandiera della Norvegia) della ong francese Sos Mediterranee, con 73 persone e la Humanity One (bandiera della Germania) di Sos Humanity con 45.

Il leader della Lega concorderà la strategia da mettere in campo con il suo ex capo di Gabinetto Piantedosi, nominato ministro dell’Interno.  Al Viminale spetta infatti l’indicazione del porto di sbarco. Nell’incontro con Darmanin c’è stato «un primo confronto per definire posizioni comuni sui temi migratori e, in particolare, sul contrasto all’immigrazione illegale».

Con la Francia, come con la Germania, è in atto una collaborazione per il ricollocamento di richiedenti asilo. Si tratta tuttavia, al momento, di numeri poco significativi e Piantedosi spingerà per rafforzare la collaborazione con i partner europei, anche per promuovere ed incrementare le iniziative nei Paesi di origine e transito dei migranti.

Nelle prime uscite sui media l’ex prefetto di Roma ha sottolineato che i flussi vanno governati e non subiti, contrastando i trafficanti di uomini e lo «spontaneismo, sia pur umanitario».
Dei 78mila arrivi via mare registrati quest’anno (contro i 51mila dello scorso anno, +67%), circa la metà sono sbarchi autonomi, il resto sono stati soccorsi. Non solo dalle ong, che hanno portato in Italia oltre 11mila persone nel 2022, ma anche da mercantili civili, nonché unità di Guardia costiera, Guardia finanza e Marina.

Le due navi umanitarie si trovano attualmente al largo della Libia con a bordo complessivamente 118 migranti soccorsi in mare.
La Ocean Viking (bandiera norvegese) e la Humanity One (bandiera tedesca) saranno dunque le prime a sperimentare la linea - che si annuncia dura - del nuovo Governo di centrodestra nel caso sollecitassero alle autorità italiane l’indicazione di un porto di sbarco.
Sulla Ocean Viking della ong tedesca Sos Mediterranee sono presenti 73 persone; sulla Humanity One di Sos Humanity (anch’essa tedesca) ce ne sono 45.

Entrambi i salvataggi sono avvenuti in acque internazionali in zona Sar maltese.

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