Il tempo stinge. Domenica scade il termine per depositare i simboli elettorali coi nomi dei candidati alla presidenza della Regione siciliana. Il centrodestra però rimane in stallo. Forza Italia insiste su Stefania Prestigiacomo: Antonio Tajani è convinto che «si troverà l’accordo con gli alleati». Ma FdI anche oggi ribadisce il «no» all’ex ministra, lo fa per bocca del senatore Ignazio La Russa, che ha in mano il dossier Sicilia. Già ieri la leader Giorgia Meloni in un tweet aveva «bocciato» la deputata siracusana su cui Silvio Berlusconi aveva chiuso l’intesa con Matteo Salvini. «Sulla candidatura in Sicilia stiamo discutendo, sono convinto che poi l’accordo si troverà come lo abbiamo sempre trovato», dice Tajani. «Il nostro nome è Prestigiacomo, riteniamo sia il miglior candidato possibile - prosegue il coordinatore degli azzurri-. Però ripeto: sono convinto che un accordo si troverà con la Lega e con Fratelli d’Italia, l’importante è avere un progetto anche per la Sicilia e siamo convinti che anche lì ci sarà un centrodestra di governo». E rispondendo a La Russa che ieri si era chiesto perché spettasse a Fi la scelta, ricorda che «Forza Italia in Sicilia ha un largo consenso elettorale e credo sia giusto abbia la guida del governo regionale, dobbiamo raggiungere l’obiettivo che è quello di vincere e governare».
Ma FdI è irremovibile. «La candidata non può certo essere Stefania Prestigiacomo, non per motivi personali ma per le sue scelte politiche - afferma il senatore di FdI - Oltre ad essere stata sulla Sea Watch, ha votato a favore di leggi in Parlamento contro le quali votava l’intero centrodestra». Quindi l’avviso agli alleati: «Fratelli d’Italia non avanzerà alcuna proposta, ne facciamo un’altra loro» perché “è successo che Nello Musumeci si è rotto le balle e ha detto con grande signorilità che si toglie d’impaccio, ringraziando Giorgia e Ignazio e dicendo trovatevene uno migliore: ma sicuramente uno migliore non esiste».
Per tentare di sbloccare l’impasse, ieri sera, Raffaele Lombardo, leader degli autonomisti federati con la Lega (il segretario siciliano Nino Minardo intanto si è defilato rispetto alla disponibilità data all’inizio al suo partito), ha proposto il nome del pm Massimo Russo, che fu assessore alla Sanità nel suo governo. «Devono farla gli alleati la proposta, e non i giornali o le agenzie di stampa - commenta secco La Russa - Aspettiamo una proposta ufficiale, faremo le nostre valutazioni e diremo la nostra come abbiamo fatto su Prestigiacomo. Ma si sbrighino, non c’è più molto tempo». E per sgomberare il campo da chi parla di un accordo che il centrodestra ricerca nel complesso mettendoci dentro anche Lombardia e Lazio, La Russa afferma: «Non è assolutamente legata alle altre elezioni regionali. Nel Lazio, se saremo il primo partito, il candidato è già deciso che spetterà a Fratelli d’Italia e la scelta siciliana non ha nulla a che fare con Lazio, Lombardia e Friuli Venezia Giulia».
Si defila dal balletto dei nomi, Minardo. «La Lega Sicilia-Prima l’Italia è l’unico partito che ha dimostrato di voler chiudere in fretta favorendo responsabilmente la sintesi. Io non sono più disponibile, ma il partito aveva già indicato come alternativa Alessandro Pagano. Abbiamo le liste pronte e stiamo riscontrando in queste ore numerose nuove adesioni di importanti pezzi di classe dirigente, militanti, professionisti, imprenditori. Lavoriamo affinché anche nel programma nazionale del centrodestra vengano inserite delle priorità per la nostra regione, prime fra tutti il Ponte sullo Stretto e i termovalorizzatori per risolvere l’annoso problema dei rifiuti che potranno finalmente diventare risorsa e non più costo».
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