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Il voto in Sicilia, centrodestra verso l'intesa sulla candidatura di Schifani

Renato Schifani

«Ho parlato con Meloni che, nell’impossibilità di far convergere tutta la coalizione sul Presidente uscente Musumeci, ha accolto la proposta di Silvio Berlusconi di individuare un nome tra la rosa che il Presidente stesso gli ha proposto. Il nome individuato da noi, tra i nomi fatti, è Renato Schifani». Lo annuncia Ignazio La Russa (FdI). «In qualità di ex Presidente del Senato, ha mostrato nel suo ruolo istituzionale essere al di sopra dei partiti. Meloni ha comunicato a Salvini questa preferenza. Ancora una volta FdI fa il massimo sforzo per unità del centrodestra anche a scapito delle legittime aspirazioni».

L'annuncio dopo l'ultimatum di Micciché

L'annuncio arriva a poche ore dall'ultimatum lanciato dal leader di Forza Italia in Sicilia,  Gianfranco Micciché, che stamane aveva  messo sul tavolo anche la possibilità che il centrodestra corra diviso in Sicilia per le Regionali del 25 settembre. Mossa tattica con cui, di buon mattino, il leader di Forza Italia ha voluto scuotere Fratelli d’Italia, che continuava a bocciare tutte le proposte degli alleati per andare oltre la candidatura di Nello Musumeci.  Micciché, in queste ore in frenetico contatto con Berlusconi, ha prima rivolto un appello a Giorgia Meloni: «Faccio un appello a Giorgia Meloni, che non conosco personalmente, ma di cui ho grande stima, a non farsi coinvolgere in sterili polemiche montate da altri, affinché si arrivi ad una soluzione senza veti di ogni tipo. Questo atteggiamento di Fratelli d'Italia, che si oppone a prescindere ai nomi che stiamo proponendo per la guida della Regione, quasi come ripicca al fatto che ci siamo opposti ad una conferma di Musumeci, non va bene. E' necessario sedersi ad un tavolo, discutere serenamente senza nessun aut aut, ma occorre farlo subito, anche oggi pomeriggio, perché abbiamo le ore contate, visto che domenica a mezzogiorno bisogna presentare le liste».

Poi il leader regionale di Forza Italia ha svelato la strategia che - secondo lui - in queste ore sta attuando Ignazio La Russa: «Se la posizione di Fratelli d'Italia è quella di rifiutare ogni nome proposto da Forza Italia per poi tornare a quello di Musumeci, ce lo dicano apertamente. Ma io sono convinto che alla fine prevarrà buonsenso e amicizia”. Infine Micciché ha avvertito che la corda sta per spezzarsi, e che non c’è alcuna possibilità che Forza Italia viri di nuovo su Musumeci: “Se alla fine Fratelli d'Italia dovesse scegliere la rottura e decidere di correre da sola, la mia sensazione è che Forza Italia e la Lega possano giocarsela con loro e il Pd. Nessuno vuole andare alle urne diviso, ma se dovesse accadere, noi siamo pronti».

Nella rosa di nomi c'erano anche Mulè e Calderone

Forza Italia aveva presentato informalmente alla Meloni una rosa di nomi fra cui c’era anche quello dello stesso Micciché insieme a quelli di Giorgio Mulè (che però non ha la residenza in Sicilia, e questo è un grande problema), Tommaso Calderone e altri. Restava aperta anche la strada che ha portato a Renato Schifani, che con Fratelli d’Italia ha ottimi rapporti. E sul taccuino arrivato sul tavolo della Meloni c’era pure il nome del leghista Alessandro Pagano, dopo il ritiro del segretario regionale del Carroccio Nino Minardo.

Le reazioni: da Schifani a Cuffaro

«Apprendo con piacere che il presidente Berlusconi mi ha indicato in una rosa di nomi per la candidatura alla presidenza della Regione Siciliana. Non ci siamo ancora sentiti, ma sono comunque lieto di avere ricevuto l'apprezzamento da parte di alcuni partiti della coalizione». Queste le prime dichiarazioni del senatore Renato Schifani, raggiunto telefonicamente dall'agenzia Italpress, sulla sua candidatura per il centrodestra alla presidenza della Regione Siciliana.

«Grande apprezzamento per la persona e per il politico Renato Schifani, uomo equilibrato e con grande senso delle istituzioni ed esperienza oltre che amico da sempre». Cosi su Twitter Saverio Romano vicepresidente nazionale di Noi con l’Italia con riferimento alla candidatura di Renato Schifani alla presidenza della Regione Siciliana per il centrodestra».

«Autorevole la figura di Renato Schifani, che è stato Presidente del Senato, come candidato del Centrodestra in Sicilia. Mi preoccupa piuttosto il clima in cui è maturata questa candidatura come sarebbe maturata qualunque altra. Un clima caratterizzato da incomprensioni e diffidenze». Lo afferma l’ex presidente della Regione siciliana e fondatore del Mpa Raffaele Lombardo. «Ho avvisato poche ore fa - aggiunge - che il Centrodestra stava giocando con il fuoco. Darei seguito all’invito rivolto stamattina da Gianfranco Miccichè: un incontro preliminare tra lui e Fratelli d’Italia, e poi con tutti gli altri, che ponga fine alla conflittualità degli ultimi mesi e avvii una fase nuova all’insegna della leale collaborazione».

«Giusto gradimento politico ed umano per Renato Schifani. È una personalità caratterizzata da grande senso delle Istituzioni e collaudata esperienza politica. L’apprezzamento è mio e di tutta la Democrazia Cristiana», dice il commissario regionale della Dc Nuova, Totò Cuffaro.

Anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla apprezza la scelta del forzista: «Le imminenti elezioni regionali impongono una rapida sintesi da parte del centrodestra per non disperdere quel patrimonio vincente che ha dato i suoi frutti nel corso delle ultime elezioni amministrative di Palermo. La proposta della candidatura del senatore Renato Schifani, già presidente del Senato, gode di credibilità istituzionale e autorevolezza tali da poter costituire un’importante proposta da parte della coalizione di centrodestra in vista del voto alle regionali».

Anche Toto Cordaro, ex assessore della giunta Musumeci, commenta la scelta di Schifani: «Ho lavorato con un grande presidente che si chiama Nello Musumeci e ho lavorato politicamente perché Musumeci venisse confermato: se la coalizione, nella sua unità, che noi come Udc consideriamo un valore ineludibile, individua Renato Schifani come candidato unitario del centrodestra io non posso che manifestare soddisfazione. Sul profilo istituzionale e sulla storia dell’ex presidente del Senato credo ci sia ben poco da dire se non che gli staremo accanto per aiutarlo in quella opera meritoria ed efficace che è stata compiuta in questi anni dal governo Musumeci e dai suoi assessori».

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