Alla fine gli uffici dell’Ars si sono arresi: troppo difficile calcolare il numero di contrattisti, collaboratori vari e portaborse che possono ambire alla stabilizzazione avviata con una norma della Finanziaria approvata nell’ultima notte di votazioni.
E così quella nata come un’assunzione per chiamata diretta dei collaboratori più fedeli ai deputati di primo piano si è trasformata in un concorso che metterà in palio 12 posti da precario-stabilizzato. Così ha deciso il consiglio di presidenza dopo un mese e mezzo di riflessione sulla norma presentata dai membri dello stesso consiglio di presidenza ed emendata in aula dal Pd con Antonello Cracolici. Sul Giornale di Sicilia oggi in edicola un servizio di Giacinto Pipitone
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