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Covid, obbligo vaccinale per fragili e chi ha più di 60 anni: in arrivo il nuovo decreto

Oggi potrebbe essere il giorno delle nuove regole contro il Covid. E fra tutte spunta l'ipotesi dell’obbligo di green pass rafforzato per i soggetti fragili, quelli più a rischio come gli over 60. In questa fascia di età, infatti, ci sono circa 1,2 milioni di italiani non vaccinati e si vuole dunque scongiurare il pericolo che le strutture sanitarie, e le terapie intensive in particolare, vadano in affanno.

Una nuova tappa nella lotta al virus verrà toccata con il varo da parte del governo del nuovo pacchetto di misure. Il via libera dovrebbe arrivare dopo l'intesa tra i partiti e un confronto con i presidenti di Regione. In prima linea, ovviamente anche il governatore Nello Musumeci che da tempo ormai chiede l'obbligo vaccinale così da dare un colpo decisivo al Coronavirus.

Le probabili nuove misure

Tra le misure che potrebbero essere approvate, infatti, c'è anche l'estensione dell’obbligo di green pass rafforzato almeno a chi ha più di 60 anni e ad alcune categorie di lavoratori. Ma non solo: nella lista degli interventi sul tavolo dei ministri c'è il via libera alla terza dose per chi ha più di 12 anni, e un nuovo piano per lo smart working.

Il boom di contagi in tutta Italia, che ieri coi 170 mila positivi ha segnato un nuovo record dall'inizio della pandemia, sta spingendo dunque il Governo verso una nuova stretta contro il Covid.

Tra le ipotesi resta ancora quella dell'obbligo di green pass rafforzato per tutti i lavoratori, ma nelle ultime ore sta prendendo corpo una misura intermedia che porti a scegliere solo le categorie e le fasce di età più a rischio.

Obbligo vaccinale per i fragili

Il super green pass per chi ha più di 60 anni è al momento l'ipotesi più accreditata, anche se non si esclude che la soglia di età possa partire già dagli over 50. Il criterio delle fasce di età appare quello più logico dopo che anche dagli scienziati è arrivato l'invito a mettere in sicurezza chi rischia di più qualora fosse contagiato.

Al momento sembra escluso l’obbligo vaccinale per tutti i cittadini, ma l'intenzione è di procedere oltre che per età anche per categorie di lavoratori come già avvenuto per il personale sanitario e scolastico, per le forze dell’ordine e per i lavoratori esterni delle Rsa. Alla lista si potrebbero aggiungere gli allenatori delle squadre sportive e chi lavora nelle palestre e nei circoli, alcuni dipendenti che hanno contatti con il pubblico, gli altri lavoratori che hanno contatto diretto con le categorie più fragili.

Covid, cosa chiedono le Regioni

I governatori, in attesa del confronto con i ministri, ieri hanno trasmesso a Roma un documento col quale chiedono "una profonda rivalutazione complessiva di tutti gli aspetti di gestione della pandemia, rivalutazione che deve partire da un preciso punto della situazione, anche in termini di proiezioni e simulazioni degli scenari di breve, medio e lungo termine. A tale scopo sarà necessaria una approfondita valutazione di livello scientifico del Comitato Tecnico Scientifico e dell’Istituto Superiore di Sanità, manifestando sin d’ora la disponibilità delle Regioni a collaborare. Le caratteristiche dell’attuale contingenza interessano moltissimi aspetti e sono inedite rispetto ad altre fasi della pandemia e necessitano, pertanto, di un approccio nuovo che miri a contenere le ospedalizzazioni, non limitando gli interventi alle sole misure di contenimento del contagio".

Ieri il premier Mario Draghi, rientrato a Roma, ha fatto il punto con i ministri Roberto Speranza, Patrizio Bianchi, Roberto Brunetta e con il commissario Francesco Figliuolo in vista del Consiglio dei ministri che si dovrebbe tenere nel pomeriggio e che potrebbe essere preceduto da una cabina di regia politica per trovare un'intesa tra i partiti. Ma al momento le distanze restano. Sul Super green pass per tutti i lavoratori c'è il no della Lega, non convince neppure M5S mentre il Pd chiede l'obbligo vaccinale. L'ipotesi del vaccino obbligatorio per i fragili e per alcune categorie di lavoratori potrebbe essere la giusta mediazione che accontenti un po' tutti.

Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, intervenendo ad Agorà, su Rai Tre oggi ha spiegato che "ci sono posizioni diverse, ma la gradualità che ha contraddistinto l'azione del governo credo che anche nell'applicazione dei prossimi provvedimenti possa essere un criterio. Comunque non contrapporrei un'eventuale estensione dell'obbligo vaccinale per alcune categorie o fasce di età e l'estensione del super green pass: sono due provvedimenti che già oggi vivono insieme e quindi potrebbero continuare a convivere con una loro estensione. Si tratterebbe di proseguire sulla strada già tracciata".

Rispetto all'obbligo vaccinale per tutta la popolazione, "premetto che sarei d'accordo, ma poi bisogna avere capacità di garantire l'applicabilità del provvedimento, cosa che non si ottiene semplicemente introducendo la parola magica di 'obbligo', perché ci potrebbe essere chi decide di non rispettare una norma". D'altro canto, invece, ha concluso Costa, l'estensione del super green pass aiuterebbe a sanare delle contraddizioni, come il fatto che "oggi per è previsto per chi usufruisce di un servizio ma non per chi lo fornisce".

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