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Incendi in Sicilia, Draghi: "Ristori per persone e imprese. Subito il rimboschimento"

Fiamme sulle Madonie

Vasti incendi stanno continuando a divorare le aree boschive in Sicilia e anche in altre regioni del Sud Italia. E con le temperature record di questi giorni rimane massima l'allerta in tutta la Penisola, dove sono in arrivo anche tre canadair francesi attraverso il meccanismo di Protezione civile europeo.

La situazione è seguita da vicino dal presidente del Consiglio Mario Draghi che ieri ha telefonato al sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. "Mi ha chiamato il presidente Draghi, assicurando pieno sostegno alla nostra comunità e all'intera Calabria - ha scritto su twitter il primo cittadino -. Abbiamo condiviso risarcimenti per le comunità colpite dagli incendi, piano straordinario di messa in sicurezza del territorio e il rimboschimento delle aree verdi distrutte".

Nella telefonata, ha reso noto Palazzo Chigi, il premier ha detto che il governo metterà in cantiere un programma di ristori per le persone e le imprese colpite, insieme a un piano straordinario di rimboschimento e messa in sicurezza del territorio. Mentre oggi il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio sarà a Reggio Calabria per verificare sul campo la situazione e guidare personalmente il seguito delle operazioni.

Ieri nuovi roghi sono divampati in provincia di Palermo. Ad essere colpite, ancora una volta, le montagne delle Madonie. Le fiamme hanno interessato le zone di Polizzi Generosa, Castellana Sicula e Geraci. Ieri mattina è tornata a bruciare anche la zona delle Petralie, devastata nei giorni scorsi da decine di incendi che hanno distrutto ettari ed ettari di bosco e macchia mediterranea.

E a Linguaglossa, in provincia di Catania, un'area boschiva a ridosso del parco dell'Etna è stata divorata dal fuoco. L'incendio ha distrutto anche alcuni vigneti e casolari di agricoltori. Intanto a Pergusa, in provincia di Enna, le fiamme hanno raggiunto la riserva naturale. Almeno sei i punti dai quali il fuoco si è sviluppato avvolgendo tutta la conca pergusina. Il bagliore dell'incendio era visibile nella notte anche da Enna.

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