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Coronavirus, Musumeci: nessuna criticità in Sicilia ma ci prepariamo al peggio

Contagi in crescita, in aumento anche i ricoveri. C'è massima allerta alla Regione per i dati Covid che riguardano la Sicilia, tra le regioni peggiori in Italia sia per numero di casi che per posti letto occupati.

"Ci muoviamo su due binari, come sempre. Da una parte l'opera di persuasione, che è incessante e non si è mai fermata, e dall'altra parte ci prepariamo al peggio: guai se pensassimo di farci cogliere impreparati". Così a Timeline, su Sky TG24, il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci.

"I numeri - aggiunge il governatore - sono ancora dalla nostra parte, non presentano alcuna criticità, ma, per esempio, la scorsa settimana avevamo in terapia intensiva 23 ricoverati, mentre questa settimana, dato aggiornato alle ultime ventiquattro ore, siamo a 29 posti letto occupati in terapia intensiva: questo è un segno evidente che c'è una tendenza di crescita che mi sembra abbastanza costante".

L'andamento fa dunque supporre che la risalita continui anche ad agosto.  "Siamo portati - prevede Musumeci - ad immaginare che nel mese di agosto questa tendenza non possa arrestarsi proprio perché gli assembramenti, i banchetti, il desiderio di volere stare insieme molte volte pone in secondo piano il rispetto delle regole. Quindi - chiosa il presidente della Regione - non siamo preoccupati, ma occupati ad evitare che debba accadere il peggio, e nel frattempo spieghiamo ai siciliani, ma anche ai turisti, e sono tanti per fortuna in questo momento in Sicilia, che per evitare il peggio ognuno deve fare la propria parte".

Sul fronte vaccini Musumeci dice di osservare con particolare attenzione il mondo della scuola. "Abbiamo 130 mila persone impegnate nel settore scolastico tra docenti e personale ATA: ebbene qui il dato è un po' più confortante perché l'81,5% del personale scolastico si è già sottoposto al vaccino", ha detto a Timeline.
"Mi sembra un paradosso - ha aggiunto - questa differenza tra i dati forniti dal governo e quelli della Regione, a meno che il governo non abbia una piattaforma diversa dalla nostra o opera un calcolo diverso. Certo è che noi stiamo lavorando insistentemente, e stiamo lavorando anche nella prospettiva di andare incontro alla gente, sperando che fra i tanti, nei luoghi di villeggiatura, ci siano anche i diffidenti".

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