Il programma del governo sulle riaperture alle Regioni non basta e chiedono un passo in più su palestre, ristoranti, coprifuoco e pass. Ma la roadmap annunciata dal premier Mario Draghi non sembra desinata a cambiare e dunque si dovrebbe procedere con le ripartenze graduali a partire dal 26 aprile di diverse attività.
Le richieste delle Regioni
Secondo il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, "si poteva riaprire di più, ad esempio le palestre con le lezioni individuali che non sono fonte di particolare contagio. Su qualche dettaglio potremmo collaborare col Governo per migliorare le misure". Più netto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che plaude alla stagione delle riaperture, ma, avverte, "alcune cose ancora non tornano".
Al centro della questione ci sono il coprifuoco alle 22 ed il pass per gli spostamenti. Se prima, spiega il governatore, "senza vaccini" si mangiava nelle zone 'gialle' "all'interno di bar e ristoranti", con tutte le norme di prudenza previste, "dobbiamo poterlo fare anche ora, quando riapriremo". Inoltre, aggiunge, "se apriamo i ristoranti la sera, non può restare il divieto di movimento dopo le 22. In Italia si va a cena alle 20.30 o alle 21. Non vedo il bisogno di fare ingozzare gli avventori in pochi minuti perché deve scappare a casa".
Per quanto riguarda il pass, il governatore della Liguria sottolinea che "non tutti i cittadini potranno avere il vaccino nelle prossime settimane, e non per loro scelta. Quindi una persona deve potersi spostare per lavoro, studio e tutte le altre motivazioni già previste. Altrimenti fino a luglio almeno potranno muoversi solo le persone con più di 60 anni, mentre tutti gli altri dovranno aspettare il proprio turno del vaccino, paralizzando il Paese".
Slitta la riunione del Cts
Sul tema è probabile un nuovo confronto tra Governo e Regioni, insieme ad Anci e Upi. Intanto, slitta la riunione del Comitato tecnico scientifico convocata per domani pomeriggio alle 17. Nel corso della riunione gli esperti del governo dovrebbero esprimere un parere sulle misure che potrebbero confluire nel nuovo decreto legge, a partite da un pass per gli spostamenti nelle zone arancioni e rosse. Sul tavolo anche i protocolli per le riaperture predisposti dalle regioni sui quali i tecnici hanno già espresso alcune perplessità, in particolare sulla volontà dei presidenti di aprire i locali anche in zona rossa e sull'utilizzo degli spogliatoi per palestre e piscine.
L'approvazione del nuovo decreto del governo dunque potrebbe arrivare in Consiglio dei ministri per l'approvazione non prima di mercoledi.
La linea del governo
Il cronoprogramma delle riaperture è pronto, restano diversi dettagli da definire sulle singole attività e relative prescrizioni, anche con l'aiuto del Cts che dovrà pronunciarsi sul pass per gli spostamenti. Nella fase iniziale dovrebbe bastare un certificato che dimostri una delle tre condizioni richieste: vaccinazione, test negativo nelle ultime 48 ore, avvenuta guarigione. In seguito, tra le ipotesi c'è anche quella di una app con un codice Qr da esibire sul modello del pass europeo che Bruxelles intende attivare dall'estate. Sul coprifuoco, nonostante le critiche di FdI e della pressione di Matteo Salvini e di alcuni presidenti di Regione, dovrebbe essere mantenuto il limite delle 22. Anche sul no alle attività al chiuso al Governo sembra prevalere la linea rigorista, con una possibile rivalutazione in base ai dati dei contagi nella seconda metà di maggio.
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