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Musumeci a Tgs: "In Sicilia vaccini nelle parrocchie e in estate anche negli stabilimenti balneari"

Nello Musumeci

"Dopo le parrocchie, andremo anche al mare, siamo pronti a fare le vaccinazioni anche negli stabilimenti balneari, naturalmente d'intesa con la federazione interessata ed il consenso dei titolari. Ma lo possiamo fare appena avremo i vaccini. Non ci dobbiamo mai fermare, neppure in estate". Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci intervenendo del pomeriggio alla trasmissione Punto Covid di Tgs (ecco la puntata di oggi).

"Abbiamo tutto l'interesse ad evitare che negli hub si lavori dalle 8 alle 22 - ha aggiunto Musumeci - sono per il decentramento, ma serve la materia prima, cioè i vaccini. Oggi non ci sono vaccini a sufficienza, gli hub riescono appena appena a lavorare con la disponibilità che abbiamo. Quando arriveranno i vaccini, almeno 100mila dosi per volta, possiamo cominciare a decentrare. Ma se non dovessero bastare i decentramenti possiamo anche lavorare di notte".

Sull'arrivo delle dosi Johnson&Johnson, Musumeci ha detto: "Spero prestissimo, l'assessore Razza sostiene che verso la metà aprile potrebbe arrivare una prima fornitura che ha il vantaggio di essere monodose e quindi basterà soltanto una vaccinazione, una grande sperimentazione americana". La Sicilia dovrebbe ricevere entro il 3 aprile 110mila dosi di vaccini tra AstraZeneca, Pfizer e Moderna e oggi ne sono attese 28mila.

"Se il 3 aprile come ci è stato anticipato da Roma arriveranno le dosi potremo coinvolgere anche i medici di base - prosegue Musumeci -. Non appena avremo i vaccini li coinvolgeremo e potremo dare seguito al protocollo che è stato firmato dalla Regione con grande convinzione. Purtroppo non posso assumere impegni perentori visto che l’arrivo dei vaccini non dipende da me ma da altri. Ho il dovere di essere chiaro con i siciliani".

"Tutta Europa sta subendo perché non riceve vaccini - ha aggiunto il governatore dell’Isola -, nonostante tutto siamo una delle regioni tra le più virtuose d’Italia, capisco le esigenze dei cittadini, ma ci sono regole da osservare e rispettare. Sono per il decentramento, anche con i centri commerciali, ma il decentramento non può essere solo un’idea. Stiamo reclutando tutto il personale sanitario possibile e disponibile, che non è infinito. La somministrazione del vaccino va affidata a personale qualificato e va fatta in un contesto logistico adatto ad ospitare persone con varie patologie".

A proposito di una possibile frenata sulle inoculazioni dovuta alle code che si sono registrate soprattutto nell’hub della Fiera di Palermo, Musumeci ha detto: "Nessun rallentamento si sta lavorando con lo stesso ritmo del primo giorno e non appena si saranno esaurite le scorte dei vaccini io stesso comunicherò ai siciliani che siamo fermi, ma speriamo che questo non debba mai accadere".

Ancora troppi anziani non hanno fatto il vaccino. "Abbiamo in Sicilia 316mila anziani, si sono prenotati soltanto in 179mila - ha detto Musumeci - C'è anche la paura comprensibile ma vedrete che pian piano si presenteranno tutti. A livello regionale per le nostre imprese abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare, senza illusioni, per carità non giochiamo col pane della gente. Abbiamo dato circa 2.200 euro a impresa e dopo aver sentito che da Roma ne arriveranno 3mila mi sento davvero soddisfatto, se fosse davvero possibile sentirsi soddisfatti rispetto al dramma di migliaia di imprenditori".

"Viviamo di risorse derivate - ha proseguito Musumeci - lo Stato non ha bisogno di trattare con Bruxelles per mettere in campo decine di miliardi e mi dispiace se dovesse essere confermata l’idea che arriveranno al massimo 3mila euro a impresa da Roma. Per quello che ci riguarda - ha precisato il governatore - oltre alla prima dose di 300milioni messi in campo di cui 70-80% già erogato, nei prossimi giorni impegneremo 250 milioni di euro con una riprogrammazione già in corso. È una procedura lunga, ma speriamo di darli presto alle imprese. Lo Stato deve fare lo Stato, le regioni hanno altri compiti, eppure ci stiamo sostituendo allo Stato".

Poi Musumeci ha voluto rimarcare l’atteggiamento degli operatori economici siciliani: "Per la prima volta mi sono reso conto di come sia cambiata la mentalità degli imprenditori rispetto a 20-30 anni fa, oggi gli imprenditori ci chiedono di poter lavorare". E sulle zone rosse il governatore ha precisato: "Se dovessi pensare a una chiusura generale, senza averne motivo, visto che i nostri dati sono da zona gialla, sarei un criminale. Sono convinto che bisogna circoscrivere i focolai laddove si presentano, così come richiesto dalle autorità sanitarie provinciali e dagli stessi sindaci".

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