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Finanziaria, dopo 25 anni di precariato arriva l'ok alla stabilizzazione dei 4.600 lavoratori Asu

Palazzo dei Normanni

L'ok alla stabilizzazione dei lavoratori Asu è arrivato. Alla ripresa dei lavori a Sala d’Ercole, alle prese con l’esame della legge di Stabilità della Regione, l’Ars ha dato il via libera all’articolo 46 che mette la parola fine a una annosa storia di precariato per circa 4.600 lavoratori.

Una norma che fino all’ultimo è rimasta in sospeso dopo che il ieri governo aveva chiesto più tempo per una verifica ulteriore della copertura scatenando i timori, dentro e fuori Palazzo dei Normanni, di risorse finanziarie insufficienti.

"Ieri c'erano delle divergenze tra i due dipartimenti ragioneria e lavoro", ha spiegato l’assessore all’Economia Gaetano Armao presentando prima del voto l’emendamento di riscrittura e fugando i dubbi sulle risorse. Sono stati stanziati, così, circa 10 milioni per quest’anno, e 15 più altri 15 rispettivamente per il 2022 e il 2023, questa "la quantificazione esatta per provvedere alle stabilizzazioni - ha aggiunto Armao - a conferma che il governo è dalla parte degli Asu e intende andare fino in fondo".

Dopo il voto finale quella di oggi, per il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè, è "una giornata importantissima perchè dopo tantissimi anni si è risolto un problema che sembrava irrisolvibile".

"Dopo un quarto di secolo, i lavoratori Asu impegnati nella Pubblica amministrazione – afferma il presidente della Regione, Nello Musumeci - possono finalmente trovare la necessaria serenità lavorativa. Merito di tutti, governo e parlamento, per un atto di grande responsabilità. Una tappa ulteriore, questa, sul percorso della stabilizzazione dei precari che abbiamo avviato da due anni".

"Si chiude così una pagina del precariato storico - dice l'assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone - riconoscendo a circa 5 mila persone, che da decenni lavorano all'interno di enti pubblici, lo status di lavoratori. Questa norma è il frutto del lavoro costante che in questi mesi si è sviluppato attraverso il tavolo di consultazione sociale permanente sulle problematiche relative al personale Asu istituito presso il dipartimento Lavoro - aggiunge Scavone - e che ha visto la partecipazione fattiva delle organizzazioni sindacali. Il tavolo ha elaborato, grazie al metodo della concertazione, una proposta percorribile, arricchita con il contributo di tutte le forze politiche, che ha portato al risultato raggiunto del quale tutti dobbiamo essere particolarmente soddisfatti".

Oltre ai 37 milioni già stanziati come negli scorsi anni per il pagamento del sussidio, il governo ha aggiunto ulteriori 10 milioni per il 2021 e per il 2022 e 2023.

"In questa maniera – prosegue Scavone - ai Comuni e a tutti gli enti utilizzatori, come ad esempio le Asp, verrà concesso un contributo per consentire la stabilizzazione di tali lavoratori con un contratto a tempo indeterminato. L'art.46 prevede inoltre - conclude l'assessore al Lavoro - ulteriori altri benefici come la fuoriuscita volontaria dal bacino e l'accompagnamento alla pensione per gli aventi diritto".

"Il via libera alla stabilizzazione dei lavoratori Asu siciliani è un risultato che il governo Musumeci ha fortemente voluto, atteso da quasi cinquemila precari da numerosi anni al servizio di Regione, Comuni ed Aziende sanitarie. Finalmente potranno sottoscrivere con gli enti utilizzatori contratti a tempo indeterminato, anche con rapporti di lavoro a tempo parziale", affermano i deputati del gruppo di DiventeràBellissima all’Ars, Alessandro Aricò, Giorgio Assenza, Pino Galluzzo, Giusy Savarino e Giuseppe Zitelli.

"Un grande traguardo per una categoria che da oltre 20 anni non ha mai avuto riconociuti i diritti di una stabilità lavorativa e di un futuro che potesse avere delle certezze - affermano i deputati regionali di Attiva Sicilia, Valentina Palmeri, Angela Foti, Sergio Tancredi, Elena Pagana e Matteo Mangiacavallo - Nella norma abbiamo anche previsto che l'assessorato provveda immediatamente a fare una ricognizione nel bacino per individuare coloro che sono interessati alla fuoriuscita. Ci auguriamo che i fondi stanziati dal governo siano sufficienti per onorare gli impegni assunti con la categoria dei lavoratori".

“Questo percorso di stabilizzazione – ricorda Danilo Lo Giudice del Gruppo Misto – è iniziato 2 anni fa con una mia proposta che ha messo fine alla 'schiavitù' del rapporto con le cooperative; un percorso che oggi ci consente la definitiva stabilizzazione e quindi la possibilità di dare dignità di lavoratori a tanti siciliani che per anni, anzi per decenni hanno prestato servizio senza alcuna garanzia, come se fossero lavoratori di serie B, pur avendo ruoli e responsabilità immense in tutti gli enti presso cui sono stati utilizzati fino ad oggi”.

 

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