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Coronavirus e scuola, i presidi: "Dad scelta dolorosa ma inevitabile"

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La situazione dei contagi da coronavirus nella scuola preoccupa. Il Governo ne ha preso atto e adesso è il turno dei presidi fare i conti con questa nuova realtà.

La dad non è una realtà così lontana, lo dimostrano le parole del presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli: "La dad ha dei limiti, lo sappiamo tutti. Se non c'è alternativa questo si fa, nel momento in cui temiamo per la diffusione di varianti più contagiose. Credo la scelta sia dolorosa ma inevitabile".

Di fatto l'epidemia ha preso un passo diverso e quindi è comprensibile che la risposta sia diversa. Le risposte del Dpcm sembrano più concordate con le Regioni, con un giusto anticipo di conoscenza delle decisioni. "Con il ministro Azzolina abbiamo avuto un ottimo dialogo - ha detto Giannelli - penso che continuerà con il nuovo ministro, è una persona di grande esperienza, Azzolina, essendo molto più giovane, ne aveva ovviamente meno".

Intanto la campagna vaccinale per le scuole sta andando a rilento, meno del 20%, "abbiamo un ritardo, dovremmo seguire gli esempi virtuosi di altri Paesi. Dobbiamo arrivare al 1 settembre avendo tutto il personale scolastico immunizzato, servono altre risorse. Non c'è stato uno sforzo adeguato di coordinamento dell'azione vaccinale. Ogni Regione va in ordine sparso. Ci sono molte incongruenze che vanno risolte al più presto",

"Sono lineare - ha concluso -: se le autorità sanitarie ci dicono che c'è rischio maggiore e l'unica soluzione è la chiusura, si chiude. La pandemia è cambiata e cambiano le soluzioni, non vedo nulla di condizionabile dalla politica o dalla ideologia".

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