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La Sardegna "zona bianca", riaprono cinema e palestre. Lombardia e Piemonte diventano arancione

La Sardegna festeggia la 'zona bianca', ma con prudenza. È la prima regione d’Italia a ottenere la 'promozione', ma non vuole ripiombare nelle restrizioni, anche in considerazione delle 'varianti in agguato'. Sono in zona tre Comuni, tutti nel Sassarese: Bono, San Teodoro (fino al 10 marzo e con due giornate di screening da lunedì prossimo) e La Maddalena. A parte i focolai localizzati, i dati trasmessi dalla Regione al ministro Roberto Speranza sono, però, inconfutabili. Per tre settimane di seguito si registrano meno di 50 casi per 100.000 abitanti, mentre in quella che si sta concludendo l’indice è 49,7. Da lunedì primo marzo, inoltre, passeranno in area arancione la Lombardia, Marche e Piemonte e in area rossa Basilicata e Molise.

Tutti gli altri 21 indicatori sono positivi: i ricoveri sono in calo, soprattutto quelli in terapia intensiva con una percentuale tra il 10 e il 12%. Da lunedì, dunque, in teoria potrebbe riaprire tutto, dai bar ai ristoranti, dalle palestre ai teatri. La Regione, da quanto apprende l’Agi, non è favorevole a un 'liberi tutti' ma punta a una zona bianca 'guidata e sorvegliata'. Il rischio di una nuova impennata dei contagi, soprattutto di quelli relativi alla variante inglese, fa ancora paura.

L’assessorato regionale alla Sanità ha condiviso l’esigenza col ministero di una sorta di 'percorso guidato' per frenare eccessivi entusiasmi che porterebbero a una recrudescenza dei contagi. Verrà istituito, quindi, un tavolo di monitoraggio tra Regione e Istituto superiore di sanità che valuterà le riaperture settore per settore e relativi orari. Saranno previste verifiche settimanali e conseguenti, eventuali restrizioni in base all’indice di contagio.

"Insomma" anticipa all’Agi l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, "sarà una zona bianca guidata e sorvegliata". L’esponente della Giunta esprime "grande soddisfazione" per un "riconoscimento alla Sardegna che - sostiene - ha gestito in maniera più che adeguata l’emergenza sanitaria".

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