Venerdì 22 Novembre 2024

Coronavirus in Sicilia, dati in calo ma c'è la scure lockdown: polemica politica

Calano i dati giornalieri sul Covid-19 in Sicilia: sono 1.230 i nuovi positivi a fronte di 21.609 tamponi processati, con una incidenza del 5,7%. L'Isola "scivola" dal secondo al quinto posto per contagi tra le regioni. Le vittime sono state 28 nelle ultime 24 ore. Il totale dei positivi attivi è 46.898 con un incremento di 191 casi, dopo il boom di guariti di ieri (2.269). Negli ospedali i ricoveri sono 1.657, 17 in meno rispetto a ieri, dei quali 221 in terapia intensiva, 6 in più rispetto a ieri. Ma la flessione nei dati non fa calare l'attenzione. E il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, rilancia l'allarme e non esclude, in caso di risultati ancora negativi, non solo che la Sicilia continui a restare zona rossa, ma che si corra il rischio di un lockdown fortemente restrittivo, "come quello della scorsa primavera". "Siamo preoccupati - osserva il governatore - il diritto alla vita è prioritario, e se il contagio non dovesse abbassarsi noi alla fine del mese adotteremo ulteriori misure restrittive d'intesa con il Governo nazionale e non escludo che si possa arrivare ad un lockdown come quello della scorsa primavera". Il governatore si dice "molto allarmato perché i siciliani non hanno capito la gravità del momento: basta guardare le foto e i filmati per rendersi conto della indisciplina di una minoranza di cittadini". Una valutazione in parte contestata dal capogruppo del Pd all'Ars: "È vero - afferma Giuseppe Lupo - continua ad esserci una minoranza di cittadini che non rispetta le regole, ma da un presidente della Regione che agisce anche nella veste di commissario Covid ci aspettiamo qualcosa in più dell'ennesimo scaricabarile. Musumeci non può continuare ad accusare 'l'altro di turno' per tentare di nascondere le proprie inefficienze". Intanto prosegue il piano di vaccinazione anti Covid in Sicilia e il direttore generale dell'Asp di Ragusa, Angelo Aliquò, annuncia che "per evitare ulteriori sprechi, i richiami saranno somministrati a tutti", anche ai presunti furbetti che hanno avuto la dose pur non figurando negli elenchi. L'associazione di consumatori Codacons lancia invece "l'allarme 'sciacalli' in alcuni reparti Covid degli ospedali siciliani, che sono inaccessibili anche ai parenti dei ricoverati, ma che, a quanto pare, stanno diventando sempre più il regno di ladri senza scrupoli" che "rubano fedi, cellulari e preziosi di ogni genere posseduti dai pazienti". Infine l'effetto Covid cala anche sulla festa di Sant'Agata: per la Patrona di Catania ci saranno messe a porte chiuse in Cattedrale nei giorni clou (il 3, 4, 5 e 12 febbraio) senza fedeli e nessuna processione. Nessun evento pubblico, ma tutto si potrà seguire sui canali social, Facebook e Youtube, della Arcidiocesi.

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