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Coronavirus, 2 settimane di zona rossa in Sicilia. Musumeci: "Se Roma dice no, farò io l'ordinanza"

I numeri sfiorano il dramma e arriva la zona rossa in Sicilia. A spaventare non è solo il tasso di positività più alto d'Italia e ben sopra la media nazionale, ma anche i ricoveri che crescono ancora e i decessi (36) ormai stabilmente sopra i 30 al giorno.

Per questo la zona rossa in tutta la regione è ormai certa. E la annuncia il presidente Nello Musumeci: "Alla luce dell’aumento dei contagi, che è ulteriormente progredito rispetto alla scorsa settimana, abbiamo sottoposto al governo centrale la proposta di dichiarare per due settimane la zona rossa in Sicilia. L’istanza sarà valutata nella cabina di regia convocata per domani a Roma e, ove la nostra richiesta non dovesse essere accolta, prudenzialmente domani stesso procederò con mia ordinanza ad applicare le limitazioni previste per le zone rosse in tutte le aree regionali a maggiore incidenza di contagio, come peraltro richiesto da numerosi sindaci".

Sarà dunque zona rossa, con le limitazioni agli spostamenti e la chiusura dei negozi. E non si esclude che, nonostante lo screening chiesto alle scuole, lo stop venga prorogato anche per le elementari e le medie: "Dobbiamo evitare che rimandare misure inevitabili ci costringa a restare chiusi quando il resto d’Italia riaprirà - aggiunge Musumeci -. Confidiamo nei ristori più volte sollecitati assieme ad altri presidenti di Regione al governo centrale e, soprattutto, nel comportamento rispettoso da parte dei cittadini. Una minoranza non deve condizionare la vita sociale ed economica della nostra comunità".

Il pressing si era fatto sempre più forte, soprattutto da parte del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, mentre il Pd sollecita il governo regionale a preparare il piano 2 per la vaccinazione in Sicilia. Come gli esperti hanno confermato in questi giorni, l'Isola sta pagando a caro prezzo la leggerezza con cui in molti hanno affrontato il periodo natalizio. Il commissario per l'emergenza coronavirus a Palermo Renato Costa, per esempio, ha rivelato le ammissioni di molti siciliani che si sono sottoposti al tampone rapido alla fiera i quali hanno raccontato di cenoni con 30-40 persone.

Nell'attesa che da Roma o da Palazzo d'Orleans arrivi il provvedimento, anche oggi il sindaco di Palermo e presidente dell'Anci Sicilia Leoluca Orlando ha lanciato il suo appello quotidiano mentre il capoluogo sta soffrendo duramente la terza ondata della pandemia. "L'inasprimento delle misure contro il contagio per evitare il diffondersi del contagio, da parte degli organi competenti in base a valutazioni sanitarie, non può che essere la risposta al comportamento incosciente di troppi cittadini e cittadine", afferma il sindaco di Palermo.

Da questo weekend o forse da lunedì l'Italia sarà quasi interamente in zona arancione, ad eccezione di tre regioni rosse, tra cui appunto la Sicilia, e una o due a cui invece verrebbe assegnata la fascia gialla.

Il governo allo stesso tempo ha annunciato l'introduzione della zona bianca, attualmente un miraggio per tutte le regioni, ma definita dal ministro della Salute Roberto Speranza un "segnale per il futuro". I "requisiti" per entrare nella zona bianca sono rigidi: tre settimane di fila con un'incidenza sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti, Rt sotto l'1 e rischio basso.
Con il nuovo Dpcm che entrerà in vigore dal 16 gennaio saranno riscritte anche le soglie per l'ingresso nelle fasce: si va in zona arancione con RT 1 o con un rischio complessivo alto, si va in zona rossa con Rt 1.25. Saranno confermate anche alcune delle misure adottate durante le feste di Natale, come il divieto di spostamento tra le regioni anche gialle, con le deroghe già previste e il limite di due persone per andare a trovare a casa parenti o amici una volta al giorno. Verrà prorogato lo stato d'emergenza fino al 30 aprile.

Le misure serviranno a limitare la terza ondata e ad assicura il regolare svolgimento della campagna di vaccinazione. E proprio su questo tema si è espresso oggi il Pd in Sicilia: “Cosa stanno facendo Musumeci e Razza per preparare la Sicilia alla fase-due della vaccinazione Covid?”, dice Giuseppe Lupo, capogruppo del PD all’Ars.

La fase-uno attualmente in atto (gennaio – marzo 2021) riguarda ospiti in lungodegenza, operatori sanitari e sociosanitari, over 80. La fase-due, invece, (aprile-giugno 2021) interesserà il personale scolastico ad alta priorità, gli over 60 e persone con comorbilità grave o immunodeficienza. “La Regione – prosegue Lupo - deve predisporre per tempo, insieme con l’Ordine dei medici ed in particolare con i medici di Medicina generale, un piano per la somministrazione rapida ed efficientemente organizzata dei vaccini in Sicilia in modo da rispettare le disposizioni sulle categorie e le fasce d’età, evitando di creare le condizioni affinché nessuno ‘salti la fila’”.

 

 

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