In serata arriverà una ordinanza per la Sicilia, dichiarata zona arancione dal Governo nazionale, prevista la chiusura per alcuni giorni di tutte le scuole ma resterà il coprifuoco e sarà consentito il cibo da asporto nei ristoranti.
Lo ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci, che ha parlato di misure che consentiranno ai sindaci di potere intervenire a seconda della specificità locale: «Il paradosso - ha commentato - è che noi siamo fra le prime regioni italiane per vaccini e tra le prime per contagi - ha aggiunto - questo è veramente triste...».
Scuole chiuse in Sicilia
L'ipotesi più attendibile è che le scuole superiori andranno avanti con la didattica a distanza fino al 31 gennaio e torneranno alle lezioni in presenza al 50% dall'1 febbraio. Dad prevista anche per le scuole elementari e medie dall'11 al 17 gennaio.
Nessuna sospensione della didattica in presenza, invece, per la scuola dell'Infanzia. Ovviamente nel rispetto di eventuali ordinanze a livello comunale che devono essere condivise con le ASP locali e che comunque potranno solo prevedere la sospensione della didattica in presenza quindi restano aperti gli uffici e si procederà con la dad.
"Poca disciplina dei siciliani"
Dati allarmanti quelli che riguardano la Sicilia che hanno suggerito al Cts regionale di suggerire misure molto restrittive. Stamattina il governatore ha avuto un lungo colloquio con il ministro della Salute, Roberto Speranza chiedendo di dichiarare la Sicilia regione rossa, almeno per una decina di giorni.
"Tuttavia - ha detto Musumeci - il ministro ha ritenuto, sulla base del dato epidemiologico, di dover concedere l’arancione. Non è tutto quello che chiedevamo ma noi adotteremo delle misure restrittive perchè ci si renda conto che la battaglia non è assolutamente vinta. La indisciplina collettiva di una parte dei siciliani finisce col rimettere in discussione tutti i buoni risultati che abbiamo raggiunto".
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