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Regione, rimpasto in Giunta: fuori Grasso e Bandiera, entrano Scilla e Zambuto

Palazzo d'Orleans

Fine anno col rimpasto nella giunta regionale siciliana. Toni Scilla e Marco Zambuto in mattinata firmano davanti al presidente della Regione da nuovi assessori della giunta guidata da Nello Musumeci.

Scilla, di Mazara del Vallo, prende il posto di Edy Bandiera all’assessorato agricoltura e pesca, mentre Zambuto, già sindaco di Agrigento, ex presidente del Pd siciliano e alle ultime amministrative candidato sindaco di Agrigento con le insegne di Forza Italia e appoggiato da Diventerà bellissima, subentra all’unica donna in giunta, Bernardette Grasso, alle Autonomie locali. Con l’uscita di quest’ultima la giunta regionale perde la rappresentanza femminile.

"Una volta rassegnate le mie dimissioni da Assessore alle Autonomie Locali e alla Funzione Pubblica - afferma Bernardette Grasso - da Persona, da donna, prima ancora che da rappresentante delle Istituzioni, sento il dovere di ringraziare tutti coloro che hanno lavorato al mio fianco, i dipendenti regionali, il Presidente della Regione ed i colleghi assessori coi quali ho condiviso un’esperienza di Governo che mi ha certamente arricchita e che ha contribuito ad accrescere il mio bagaglio personale, un bagaglio fatto di esperienze e umanità che mi ha permesso di stare a contatto con la gente e coi loro rappresentanti locali, offrendomi l’opportunità di interloquire sempre in maniera positiva e propositiva e così continuerà ad essere, dal momento che da parlamentare, oltreché da neo coordinatore provinciale di Forza Italia, questo dialogo non solo non verrà meno ma si intensificherà. La mia storia personale parla da sé e non c’è chi non sappia che qualunque problematica sottoposta alla mia attenzione é sempre giunta in Parlamento e da me strenuamente appoggiata e difesa con con convinzione e vigore".

"Vi confesso - prosegue Grasso - che ogni singola attestazione di stima mi ha confortato e ha scaldato il mio cuore e mi ha consentito di comprendere appieno che é stato ampiamente riconosciuto lo spirito con il quale ho lavorato sino ad oggi, non risparmiando energie nell’esclusivo interesse della nostra amata Sicilia. Ho sempre inteso la Politica come la più alta forma di espressione etica e morale. Ho concepito la Politica anzitutto come atto di solidarietà e vicinanza al cittadino, alle sue esigenze, alle sue prerogative, consapevole dei problemi umani e politici della gente e della realtà di cui tutti siamo parte. Ho cercato di essere sempre attenta, senza mai deformarmi, senza mai appannarmi. Nessuno potrà rimproverarmi, né oggi né in futuro, di essere stata ai margini; piuttosto, nel mio agire e nel mio operare, ho cercato indefessamente di comprendere ciò che succede intorno a noi, per miglioralo e riformarlo. Tutto questo sta nella misura della Politica con la maiuscola, certo, ma sta anche e soprattutto nella misura dell’umano! Il profilo politico di Bernardette Grasso rimane alto; Bernardette Grasso non è mai stata abituata ai cambi di casacca e rimane lì dov’è a sostegno del proprio partito d’appartenenza. Bernardette Grasso non si sente, perché non lo è, vittima di un sistema di giochi di Palazzo che in realtà non ci sono stati, ma solo la richiesta da parte di altre province di essere rappresentate in Giunta regionale. La coerenza e la dignità che ho cercato di trasferire nell’ambito delle Istituzioni mi appartengono e mi distinguono".

"Il territorio della provincia di Messina - conclude - non ha perso il suo punto di riferimento; lo ha semmai rafforzato, perché la sottoscritt, come ho già detto, continuerà a farsi portatrice delle esigenze e delle istanze del tettitorio provinciale e non solo".

 

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