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In Sicilia restano le chiusure alle 18 di bar e ristoranti: ok a un ddl soft, salta la sfida a Roma sul dpcm

La sfida a Roma salta. In Sicilia restano le chiusure alle 18 di bar e ristoranti, dunque gli orari di apertura non vengono estesi così come inizialmente annunciato.

In nottata il governo Musumeci ha approvato un disegno di legge snello, con quattro articoli, che non prevede la possibilità di chiudere i locali alle 23, ma "una norma che dà la possibilità al governo regionale di adeguare la ripresa delle attività economiche all'andamento effettivo del contagio nell'Isola".

La norma approvata, dunque, non è quella che il presidente Musumeci aveva anticipato e che rischiava di essere impugnata da Roma perchè in netto contrasto con il dpcm.

"Stiamo applicando in Sicilia - spiega il governatore - lo stesso principio adottato dalla Provincia autonoma di Bolzano nello scorso maggio che assicura il rispetto dei valori costituzionali della sussidiarietà e della leale collaborazione. Quindi, chi parla di 'scontro' con lo Stato è solo in malafede".

L'obiettivo della Regione resta quello di adeguare le norme alle esigenze specifiche della Sicilia. "Siamo tutti consapevoli dei tempi difficili che ci attendono - avverte - e della necessità di contenere la diffusione del virus, ma rivendichiamo anche responsabilità di anticipare e accompagnare la ripartenza per meglio rispondere alle specifiche esigenze del territorio siciliano".

Inoltre, con il ddl viene istituita "una commissione di esperti quale organo tecnico consultivo della Regione siciliana; la sua composizione, la sua disciplina di funzionamento, nel rispetto delle competenze del Dipartimento regionale per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico, sono disciplinati con decreto dell'assessore alla Salute".

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