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Regionali: in Emilia Romagna il Pd ferma Salvini, Calabria al centrodestra. Crolla M5s

Stefano Bonaccini, centrosinistra, resta alla guida della regione Emilia Romagna

Il Pd ferma Salvini in Emilia Romagna. Il governatore uscente Stefano Bonaccini, candidato del centrosinistra riesce a prevalere su Lucia Borgonzoni del centrodestra nella corsa per la presidenza. Una sfida che ha assunto significati politici nazionali. Di circa 8 punti il distacco, con Bonaccini che supera il 51% e la Bonaccini che si ferma intorno al 43,7%. Non raggiunge neppure il 4% il candidato M5s Simone Benini. "Salvini ha perso, il governo esce rafforzato", esulta Nicola Zingaretti.

Ma l'implosione di M5S preoccupa l'alleanza a quattro che regge l'esecutivo.
Partita subito e nettamente chiusa a favore di Jole Santelli in Calabria: la candidata di Forza Italia per il centrodestra trionfa con oltre il 55% e diventa la prima governatrice donna della regione. Pippo Callipo per il centrosinistra si ferma a poco più del 30%, Carlo Tansi (lista civica) intorno al 10% e precede Francesco Aiello (M5S) poco oltre il 7%.
"Jole emblema del riscatto", assicura Silvio Berlusconi, mentre la prossima presidente promette "una regione diversa".
Gli occhi erano tutti sull'Emilia Romagna, che ha sorpreso per il boom dell'affluenza al (67,7%), di 30 punti superiore rispetto al 2014 (37,6%) e analoga a quella delle europee 2018. Zingaretti manda per questo "un immenso grazie al movimento delle sardine", che avrebbero agganciato gli astensionisti. "Torniamo dietro le quinte, non ci vedrete in tv", fanno sapere invece dal movimento, dando appuntamento a Scampia a metà marzo.
Dalla Lega Salvini rivendica: "Siamo per la prima volta determinanti al Sud" e "per la prima volta in Emilia Romagna, dopo 70 anni, c'è stata partita". E si elogia per aver contribuito a sua volta all'aumento della partecipazione. Salvini ha però fallito la spallata sperata al governo Conte.

Esecutivo che secondo Zingaretti invece ora "deve rilanciare, con più concretezza. La maggioranza esce più forte - dice il leader dem -, dobbiamo non essere pigri e Conte deve rilanciare l'azione in modo ancora più forte su temi concreti, le tasse, il lavoro, la scuola, l'università, la ripresa economica". Da Palazzo Chigi filtra l'intenzione di un rilancio sull'agenda. Il governo ora continua nella sua azione per il rilancio del Paese.

Dalla presidenza del Consiglio trapela intanto soddisfazione anche per l'alta partecipazione democratica registrata in questa domenica di voto. Dal Pd Roberta Pinotti dice "non credo che ci sarà un rimpasto, ma ci faremo sentire". Nella maggioranza si apre insomma una fase densa anche di incognite. "Un grande abbraccio a Stefano Bonaccini: vittoria nettissima e bellissima, merito di un grande presidente - commenta Renzi -. Buon lavoro anche a Jole Santelli. Archiviata la campagna elettorale, adesso, tutti al lavoro". Da Italia Viva si sottolinea la debacle M5S e si conta di occupare lo spazio lasciato libero da Forza Italia. I cinquestelle commenteranno oggi il voto, ma dopo le dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico i risultati disastrosi potrebbero perfino rimettere in discussione l'ipotesi di legge elettorale con soglia al 5%.

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