"Abbiamo inserito già nella nota di aggiornamento al Def alcuni punti salienti, uno è il salario minimo: cioè dare un salario dignitoso a tutti coloro che hanno delle retribuzioni troppo basse. E parliamo di cinque milioni di lavoratori che faticano a fine mese".
Lo ha detto il ministro del lavoro, Nunzia Catalfo, a margine di un incontro per la presentazione del libro "Salari da fame". "Quindi è giusto - ha affermato - che, insieme al decreto appena approvato sul cuneo fiscale, si pensi anche a un'iniziativa sul salario minimo".
Si tratta, ha spiegato, di un intervento normativo "in linea con quello che si sta discutendo in questo momento in Europa. L’Italia è indietro rispetto ad altri Paesi: noi abbiamo una forte depressione salariale - ha sottolineato Catalfo -, 5 milioni di lavoratori poveri, una stagnazione salariale importante".
Il salario minimo "ha sempre fatto parte del nostro programma e come ministra del lavoro credo sia una priorità. Credo ci siano tutte le possibilità che possa essere portato a casa".
"Lo scopo del salario minimo - ha proseguito - è quello di dare forza e validità ancora più forte alla contrattazione collettiva nazionale e contemporaneamente quello di stabilire una soglia minima al di sotto della quale non si possa andare". "Ovviamente l’intervento sul salario minimo è uno degli interventi possibili, perché così diamo più spazio a salari dignitosi, mettendoci in linea anche con altri Paesi europei, che hanno già pensato a un’iniziativa sul salario minimo. Noi siamo tra quelli che non lo hanno fatto e che hanno avuto una depressione salariale importante, oltre a una stagnazione salariale. L’intento è mettere un salario minimo e far sì anche che si rialzino i salari, tutti i salari".
"Lo faremo - ha spiegato - così come abbiamo fatto per i rider, con una norma che il governo ha condiviso con tutta la maggioranza, creandola perfettamente in linea con la sentenza della Cassazione. Sono molto fiduciosa - ha concluso - e credo che in poco tempo possiamo portare a casa una norma che veda i lavoratori non addossarsi i rischi d'impresa e anche le imprese, perché non è abbassando i salari che si aiuta a fare progredire il Paese".
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