Nel governo si riapre lo scontro su Quota 100 e reddito di cittadinanza. Dopo le dimissioni di Lorenzo Fioramonti che contestava la carenza di risorse per l'istruzione e la ricerca, adesso è il ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova a rincarare la dose. "Di certo, ancora una volta si dimostra che aver considerato Reddito di Cittadinanza e Quota 100 totem indiscutibili, ingessando risorse preziosissime che invece potevano essere indirizzate più proficuamente su precise priorità del Paese, dal lavoro all'innovazione alla ricerca ai lavori usuranti, non è stato un bene. Noi lo abbiamo detto in tempi non sospetti. Fioramonti se ne è accorto adesso". Dice la Bellanova in un'intervista al Messaggero e al Mattino.
Sulla questione della revoca delle concessioni autostradali, Bellanova spiega che tra le strade aperte, c'è "ultima quella di una eventuale nazionalizzazione, come se questa fosse la panacea per tutti i mali mentre è evidente che il problema non sono le formule ma la chiarezza delle soluzioni da adottare. Per questo non era il Milleproroghe la via maestra. Le nostre proposte arriveranno in Aula. Con una premessa: il populismo normativo è lontanissimo dal nostro modo di intendere l'azione del governo".
Sul caso prescrizione, rispetto al quale Italia Viva era pronta a votare il ddl di Fi per il rinvio mentre il Pd non ha voluto, fa sapere: "La nostra posizione è netta. Sottoscrivo una per una le lucide parole di Lucia Annibali. Un processo senza fine è la fine della giustizia, il che significa azzerare totalmente il dettato costituzionale. Il giustizialismo è la tomba del giusto processo".
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