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Grana per Conte, si dimette il ministro dell'Istruzione Fioramonti: "Al governo serviva più coraggio"

Il ministro dimissionario Lorenzo Fioramonti

Il governo perde un pezzo. Lascia l'incarico il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti, così come confermano fonti di Palazzo Chigi, consegnando la lettera di dimissioni al premier Giuseppe Conte. Il ministro nelle ultime settimane ha più volte lamentato la mancanza di fondi per la scuola e l'università in manovra.

Oggi è lui stesso a ufficializzare su Facebook il suo addio al governo Conte, in aperta polemica: "Sarebbe servito più coraggio da parte del Governo per garantire quella 'linea di galleggiamento' finanziaria di cui ho sempre parlato, soprattutto in un ambito così cruciale come l’università e la ricerca", scrive, spiegando le ragioni della sua decisione. «Si tratta del vero motore del Paese, che costruisce il futuro di tutti noi. Pare che le risorse non si trovino mai quando si tratta della scuola e della ricerca, eppure si recuperano centinaia di milioni di euro in poche ore da destinare ad altre finalità quando c'è la volontà politica», aggiunge.

"Alle ragazze ed ai ragazzi che fanno vivere la scuola e l’università italiana chiedo di non dimenticare mai l’importanza dei luoghi che attraversano per formarsi, senza arrendersi alla politica del 'non si può fare'. Come diceva Gianni Rodari, dobbiamo imparare a fare le cose difficili. Perchè a volte bisogna fare un passo indietro per farne due in avanti», scrive.

Ma non è tutto, perchè secondo quanto riferiscono diverse fonti di maggioranza, Fioramonti potrebbe lasciare anche il Movimento 5 Stelle per fondare un gruppo parlamentare autonomo, ma "filogovernativo", come embrione di un nuovo soggetto politico.

Si fanno già, in transatlantico, i nomi di alcuni deputati che potrebbero seguirlo, tra cui Nunzio Angiola e Gianluca Rospi, ma anche l'ex M5s Andrea Cecconi ("Sarebbero una decina", dice una fonte 5s). Se le dimissioni fossero confermate - e poi non ritirate - si aprirebbe una casella chiave nel governo che potrebbe essere riassegnata nell'ambito della verifica di gennaio. Ma per ora è solo un'ipotesi.

Fioramonti lascia dopo aver preso nei giorni scorsi l'ultimo provvedimento, ovvero il Dl scuola con i due bandi di concorso - ordinario e straordinario - per la messa in ruolo di circa 50.000 docenti della scuola secondaria che si avranno entro i primi giorni di febbraio.

 

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