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Umbria, multa per eletti del Pd che cambiano partito: è polemica

Walter Verini

Viene considerato una sorta di rimborso spese da versare al Pd nel caso in cui un consigliere regionale lasci il partito quello previsto in una clausola sottoscritta dai candidati alle elezioni in Umbria del 27 ottobre. Un atto formalizzato tra gli stessi candidati e il tesoriere del Partito democratico, insieme ad altre voci, con l'accettazione della candidatura. Notizia anticipata oggi dal Messaggero e che ha innescato diverse polemiche dentro il Pd.

"Si tratta - ha spiegato all’ANSA il commissario umbro del Pd Walter Verini - di una proposta lanciata da qualche candidato, condivisa dagli altri e recepita dal tesoriere. Una sorta di rafforzamento di prassi e modalità già esistenti. Nulla a che vedere con diritti, doveri e libertà di ogni consigliere nell’esercizio del suo mandato".

Secondo Verini "abissale è la distanza dei temi nazionali legati al vincolo di mandato". "In questo caso infatti - ha aggiunto il commissario umbro del Pd -, come è ovvio, l’introduzione rappresenterebbe una gravissima lesione dei diritti costituzionali dell’eletto che rappresenta gli elettori. Senza vincolo di mandato".

"Non avevo capito che la scelta di costruire un’alleanza Pd-M5s in Umbria, peraltro mai discussa, prevedesse l’obbligo di emulare le parti peggiori del grillismo. È qualcosa al di fuori della cultura politica democratica" ha sostenuto Matteo Orfini, parlamentare del Partito democratico.

"A Orfini non piacciono le multe per chi cambia casacca. In effetti preferisce andare dal notaio e cacciare chi non la pensa come lui, come fece ai tempi di Marino» ha scritto su Twitter Stefania Gasparini, vicesindaco di Carpi e presidente del Pd di Modena. Ma per Luciano Nobili, deputato di Italia Viva, «la storia delle penali da chiedere ai candidati inquieta. Il problema non è il Sistema Casaleggio all’Onu. Il problema è il Sistema Casaleggio in Umbria".

"In Umbria le modifiche costituzionali si applicano prima che le approvi il Parlamento... siamo avanti", il post ironico su Facebook dell’ex presidente della Regione Catiuscia Marini.

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