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Governo, Di Maio: "Sì, ma non a tutti i costi". Conte convoca i capigruppo

La nascita del nuovo governo dipenderà dal voto degli iscritti M5s in programma domani sulla piattaforma Rousseau. Lo avrebbe detto, a quanto riferiscono diverse fonti, il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, nell'incontro a Palazzo Chigi con ministri e sottosegretari uscenti del Movimento.  Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha convocato a Palazzo Chigi i capigruppo di M5s e Pd per discutere del programma di governo.

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AGGIORNAMENTO DELLE 18:03 - Prende il via l’incontro tra il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, e le delegazioni del Pd e del M5S, composte dai rispettivi capigruppo in Parlamento, Graziano Delrio e Andrea Marcucci per i dem e Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva per i pentastellati, arrivati pochi minuti fa a Palazzo Chigi.

AGGIORNAMENTO DELLE 17.50 -  «Voglio dare un governo al Paese, ma non a tutti i costi». Luigi Di Maio lo ribadisce nell’intervista a Class Cnbc diffusa oggi dal canale tv. «Se nasce il Conte bis - aggiunge il capo politico M5s - nasce per realizzare temi che stanno a cuore alle persone, non per approssimarli o annacquarli». Il riferimento è a taglio dei parlamentari, revoca della concessioni autostradali «a chi ha fatto crollare il Ponte Morandi» e a maggior spazio di bilancio dall’Ue a favore di famiglie e natalità.

AGGIORNAMENTO DELLE 17.34 - «Auspichiamo che si faccia presto e bene», dice a proposito del governo il capogruppo Pd alla Camera, Graziano Delrio, arrivando a Palazzo Chigi.
«Ognuno agisce con le proprie regole e i propri meccanismi. Noi parliamo del programma e andiamo avanti con il lavoro impostato in queste settimane», aggiunge il capogruppo Pd al Senato, Andrea Marcucci, a chi gli chiedeva se considerasse uno sgarbo la mancata risposta M5s alla proposta dem di rinunciare ai vicepremier

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Già sabato c'era stato un primo incontro, con Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli per il M5s, Graziano Delrio e Andrea Marcucci per il Pd.

Inanto oggi si è svolto il vertice del Movimento Cinque Stelle a Palazzo Chigi, a cui ha partecipato il leader del partito, Luigi Di Maio, con esponenti di governo e parlamentari del movimento. Al termine  il sottosegretario Carlo Sibilia ha dichiarato: "Per Di Maio chiediamo un ruolo di primo piano: è il nostro capo politico ed è giusto così". Alla domanda se Di Maio potrebbe rinunciare alla carica di vicepremier, Sibilia ha risposto affermativamente: "Per quello che mi riguarda sì. Per noi la priorità è risolvere i problemi dei cittadini, e tutto, anche le poltrone, è subordinato a quell'obiettivo".

Torna in campo, con decisione ancora maggiore. Niente video, come sabato. Stavolta Beppe Grillo si affida al "suo Neurologo", la formula con la quale dal suo blog spesso fa il punto della situazione. E stavolta lo fa con una scelta di campo forse decisiva, offrendo l’interpretazione autentica di quell'appello a cogliere la «occasione unica» rappresentata dal lavorio sul nuovo governo.
Disco verde, per quanto ruvidamente modulato, allora, per Nicola Zingaretti visto che «pur dal suo ottusismo Zinga rispondeva ad una delle tre teste che parlavano nel messaggio: 'mai dire mai Beppè.

"Tre teste, sì, una - conferma il Garante M5s nel suo scritto - rivolta a Luigi, incazzata ed ancora stupefatta per l’incapacità - affonda il colpo - a cogliere il bello intrinseco nel poter cambiare le cose. Con i punti che raddoppiano - è la stoccata - come alla Standa".

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