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M5s-Pd, Grillo: "Abbiamo un'occasione unica". Zingaretti: "Cambiamo tutto"

Nicola Zingaretti e Beppe Grillo

È un fiume in piena. Parla, come d’abitudine, di scenari globali, chiede una visione più ampia dell’orizzonte quotidiano. Ragiona di urbanistica, trasporti, tecnologie, ma a un certo punto del video registrato nello studio della sua casa genovese, Beppe Grillo cala la sua 'vis' oratoria nella stretta cronaca e fa esplicitamente riferimento alla trattativa in corso sul governo.

Si rivolge, il garante M5s, al Pd, anzi «alla base, ai ragazzi del Pd», è a loro che ricorda con foga che «abbiamo un’occasione unica» ed è comunque agli atti che il messaggio fuori dai denti è un chiarissimo «voglio che vi sediate a un tavolo, a parlare di queste cose, e invece ci abbrutiamo a parlare di scalette, di controscalette... Il posto, lo dò a chi... i 10 punti, i 20 punti...».

«Basta, basta, io mi rivolgo al Pd, alla base, ai ragazzi del Pd. Sarete contenti, è il vostro momento questo. Il vostro momento. Abbiamo un’occasione unica - scandisce Grillo - non si riproporrà più così. Cerchiamo di compattare i pensieri, di sognare a 10 anni».

Parole che forse possono rappresentare la svolta interna ai Cinque stelle e mettere il turbo all’accordo con il Pd. Infatti a far salire la tensione erano stati prorio i venti punti messi sul piatto da Luigi Di Maio, con tanto di richiamo alle elezioni nel caso in cui non fossero stati accolti nei piani del governo, e la reazione del Pd, che aveva definito l'uscita del leader M5S un «inaccettabile ultimatum».

«Caro Beppe Grillo, mai dire mai nella vita». Arriva a stretto giro di social network la risposta di Nicola Zingaretti all’appello rivolto al Pd dal Garante M5s. «Cambiamo tutto e rispettiamoci gli uni con gli altri», aggiunge il segretario dem.

La trattativa sul programma sembra decollata. Nel lungo vertice a Palazzo Chigi di ieri con Giuseppe Conte, Pd e M5S hanno cominciato a sciogliere il grumo che da un giorno stava bloccando il dialogo. E che aveva portato il premier incaricato a ventilare addirittura la possibilità di rinunciare al mandato. Questa mattina possibile un nuovo incontro a tre - non ancora confermato - fra Conte, Di Maio e Zingaretti.

Il quadro si è chiarito anche grazie all’incontro al Quirinale che ha aperto una giornata tutto sommata fruttuosa. In un’ora e più di faccia a faccia, Conte ha confidato a Sergio Mattarella tutte le preoccupazioni per le liti fra i promessi alleati. Gli ostacoli restano infatti tanti e si concentrano sempre più sulla composizione della squadra di governo.

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