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Governo verso la crisi, incontro fra Conte e Salvini. Lega: "Il voto è l'unica alternativa"

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini con il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte

Ore di tensione altissima nel governo con la situazione che sembra precipitare, scambi di accuse tra gli alleati della maggioranza e la Lega che evoca esplicitamente le elezioni. A Palazzo Chigi si è tenuto un incontro tra il premier Conte e il vicepremier leghista Salvini. Il colloquio è durato più di un'ora ma finora non è trapelata alcuna notizia in merito all'esito dell'incontro.

Il presidente della Camera Roberto Fico è a colloquio con il Capo dello Stato Sergio Mattarella al Quirinale. Il presidente del Consiglio ha avuto stamani un colloquio con Mattarella. Il premier, rientrando a Palazzo Chigi non ha risposto alle domande dei cronisti. Secondo quanto si è appreso si è trattato di un colloquio informativo per fare il punto della situazione.

Non si è quindi parlato di apertura di crisi e tanto meno di dimissioni del premier. Sono fonti leghiste a sottolineare che Matteo Salvini è contrario a ogni ipotesi di rimpasto, in qualsiasi forma. E’ una nota ufficiale della Lega a chiarire: «L'Italia ha bisogno di certezze e di scelte coraggiose e condivise, inutile andare avanti fra no, rinvii, blocchi e litigi quotidiani. Ogni giorno che passa è un giorno perso, per noi l’unica alternativa a questo governo è ridare la parola agli italiani con nuove elezioni».

La Lega però smentisce indiscrezioni secondo cui Matteo Salvini avrebbe chiesto le dimissioni del premier Giuseppe Conte o starebbe valutando l’ipotesi di ritirare la delegazione dei suoi ministri dal governo. «Parliamo solo attraverso note e fonti ufficiali», sottolineano da via Bellerio. Gli alleati di governo chiedono chiarezza. «La nota della Lega è incomprensibile. Dicano chiaramente cosa vogliono fare. Siano chiari». Così il M5S in una nota.

Il vicepremier 5s Luigi Di Maio è a Palazzo Chigi al lavoro nel suo ufficio. «C'è la consapevolezza e la presa d’atto - precisa la Lega - che, dopo le tante cose buone fatte, da troppo tempo su temi fondamentali per il Paese come grandi opere, infrastrutture e sviluppo economico, shock fiscale, applicazione delle autonomie, energia, riforma della giustizia e rapporto con l’Europa tra Lega e 5 Stelle ci sono visioni differenti. Il voto di ieri sulla Tav ne è solo l’ultima, evidente, irrimediabile certificazione». Replica Toninelli: «Non andare avanti è tradire il mandato».

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