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Ex Province, Musumeci: "Riforma fallita. Basta commissari, si voti al più presto"

«Quella delle province è la più significativa tra le riforme fallite. Il mio predecessore, invece di andare a sputare fango sulla Sicilia ogni domenica in televisione, avrebbe dovuto capire che i costi delle Province non sono costi della politica da tagliare tout court, ma sono costi della democrazia. E io mi preoccupo quando si cominciano a tagliare i costi della democrazia». Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, partecipando all’incontro sulle ex Province organizzato da Cisl Fp Sicilia e Cisl Sicilia a Palazzo Comitini di Palermo.

«Basta commissari - ha aggiunto - anche se con elezioni di secondo livello, intanto si voti. Il Parlamento, che è sovrano, forse perché i partiti ancora non sono pronti a mettere le mani sulle Province, hanno deciso di rinviare le elezioni all’anno prossimo. Ora vogliono votare tra ottobre e novembre. Vediamo come andrà. Io posso solo dire che mai come in questi tempi avrei avuto bisogno di nove presidenti delle Province».

Per Musumeci occorre che la Provincia «torni ad avere quel ruolo che ha avuto per 160 anni, di cerniera tra i Comuni e la Regione. Dobbiamo salvaguardare il personale di questi enti, perchè è personale preparato. E come possiamo farlo? Potenziando le Province, assegnando a questi enti ulteriori competenze. Abbiamo chiuso due accordi con lo Stato per permettere a questi enti di avere più ossigeno, di avere risorse per chiudere i bilanci e operare investimenti. Ci auguriamo che si trovi anche lo spazio per giungere a una riforma ordinamentale: il presidente deve essere eletto dal popolo».

Quella delle ex Province «è la storia di una riforma incompiuta, con un finale ancora tutto da scrivere. A fare le spese del mancato dialogo tra Stato e Regione sono stati cittadini e lavoratori», ha affermato Montera, per il quale in Sicilia, «ora ci troviamo a fare i conti con la paralisi di liberi consorzi e città metropolitane divenute, all’opposto, il simbolo di un fallimento politico. Basti pensare ai soli numeri che interessano il comparto Funzioni locali della nostra regione: dal 2010 ad oggi c'è stata una emorragia professionale di circa 7.200 unità: 5.400 nei Comuni e 1.400 nelle Province e Città metropolitane, per non parlare degli ulteriori 5 mila dipendenti della Regione».

(AGI)

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