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Amministrative in Sicilia: a Bagheria vince Tripoli, ballottaggi a Caltanissetta e in altri 4 comuni

In cinque comuni siciliani su sette in cui si votava col maggioritario si andrà al ballottaggio. Solo a Bagheria c'è il sindaco al primo turno.

I dati indicano una frenata di M5s nei comuni dove il movimento aveva vinto le ultime amministrative, ovvero Bagheria e Gela, anche se a Castelvetrano e Caltanissetta i loro candidati saranno chiamati ad affrontare la sfida del ballottaggio. Buono il risultato della Lega anche se non sfonda rispetto alle piazze strapiene che hanno caratterizzato la visita di Matteo Salvini.

Qui tutti i dati

Bagheria e Aci Castello sono i due comuni, fra i 7 al voto col maggioritario, dove non si andrà al ballottaggio.  Nel centro del Palermitano vince Filippo Tripoli (47%) sostenuto dal centrosinistra e da un pezzo di centrodestra; segue, ma a distanza, Gino Di Stefano (32%), candidato del centrodestra e della Lega che aveva riempito piazza Matrice di sostenitori, mentre crolla il M5s che aveva vinto le scorse elezioni con Patrizio Cinque: Romina Aiello si ferma intorno al 10%.

Ad Aci Castello nel Catanese, invece,  è Carmelo Scandurra (liste civiche) a brindare. Il nuovo sindaco ha avuto la meglio su Clara Carbone (Centrodestra).

A Caltanissetta, unico capoluogo di provincia al voto, andranno al ballottaggio Michele Giarratana (37% circa), appoggiato dal centrodestra, e Roberto Gambino (20%) del M5s; Oscar Aiello della Lega è quarto, dietro a Salvatore Messana del centrosinistra.

Sarà sfida al secondo turno tra Lucio Greco (37%) e Giuseppe Spata (31%) a Gela: il primo è sostenuto dall'alleanza tra il pezzo di Fi vicino a Gianfranco Miccichè e il Pd, il secondo è il candidato della Lega, appoggiato dal centrodestra e dai dissidenti di Fi; male il M5s, che aveva stravinto cinque anni fa, con il candidato Simone Morgana che si ferma al 14% (quarto).

A Castelvetrano, comune sciolto per mafia due anni fa, sarà ballottaggio tra Calogero Martire (29%) del centrodestra (senza Lega e FdI) e Enzo Alfano (28%) del M5s; si ferma attorno al 17% invece Pasquale Calamia, unico candidato col simbolo del Pd per il quale si è speso il segretario Nicola Zingaretti che aveva tenuto un comizio in piazza alla vigilia della Liberazione.

A Mazara del Vallo sarà ballottaggio tra Salvatore Quinci (33%) sostenuto da liste civiche e Giorgio Randazzo (21,1%), il candidato della Lega sostenuto anche da tre liste civiche.

A Monreale il duello al ballottaggio sarà tra Alberto Arcidiacono (24%), autonomisti e Diventeràbellissima, e l'uscente Pietro Capizzi (23%), appoggiato da una parte del Pd e da pezzi del centrodestra. Indietro l'ex sindaco Salvino Caputo.

Giallo a Roccamena, nel Palermitano: per un errore di conteggio, il sito della Regione riportava il mancato raggiungimento del quorum con l'affluenza ferma al 40,18%, oltre 17 punti in meno rispetto alla tornata precedente. Un dato che avrebbe impedito l'elezione di Giuseppe Palmeri, unico candidato.

Invece, il colpo di scena: il quorum c'era, eccome, dato che l'affluenza era al 60,72%. Dunque, niente commissario e niente nuove elezioni, con Roccamena che ha in Palmeri il suo nuovo sindaco. A Cinisi Giangiacomo Palazzolo verso la vittoria, mentre a Borgetto è in vantaggio Luigi Garofalo.

Quasi mezzo milione di siciliani sono stati chiamati alle urne per le elezioni amministrative. Ma una buona fetta di elettori non ha risposto all'appello. In calo l'affluenza, con l'eccezione di Gela tra i grandi comuni dove invece si è registrato un significativo aumento, di circa 7 punti percentuali.

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