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Vitalizi, l'Ars non si pronuncia: i tagli si faranno anche in Sicilia

Il taglio dei vitalizi va fatto. Il tira e molla ha questo epilogo, almeno al momento. Sulla questione la giunta Musumeci aveva ceduto la palla all'Ars, oggi però il Parlamento regionale ha deciso di non pronunciarsi, dunque, il ricorso alla Consulta che ieri sembrava cosa fatta sembra tramontare, spianando la strada ai tagli.
La giunta aveva pensato di impugnare la norma nazionale, ieri sera però la marcia indietro. La vicenda doveva essere affrontata in aula questo pomeriggio con un ordine del giorno, ma l'assemblea regionale ha deciso di non affrontarla. Il risultato? I tagli dovranno farsi.

Li prevede, peraltro, la legge nazionale e li imporrebbe anche alla Sicilia entro fine aprile. Tagli a ex deputati dell’Ars, ex assessori ed ex presidenti della Regione. La scelta di rinunciare a impugnarla di fatto evita uno scontro istituzionale col governo nazionale su una delle norme manifesto della legge di stabilità fatta approvare da Luigi Di Maio.

L'impugnativa tra l'altro metterebbe a rischio la trattativa in corso al ministero dell’Economia per poter spalmare in 30 anni invece che in 3 il maxi disavanzo individuato dalla Corte dei Conti.

La norma, però, impone di tagliare sensibilmente i circa 300 assegni che costano in Sicilia almeno 17 milioni all’anno. Le Regioni che non provvederanno ai tagli subiranno la riduzione dei finanziamenti nazionali, fra i 20 e i 30 milioni all’anno per la Sicilia. Motivo per cui, con le casse già vuote, Musumeci non vuol correre questo rischio.

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