ROMA. L'abrogazione del reato di immigrazione clandestina trasmetterebbe all'opinione pubblica un «messaggio negativo» per «la percezione di sicurezza in un momento particolarissimo per l'Italia e l'Europa». Così il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, esprime la sua valutazione sulla vicenda.
«La vicenda del reato di immigrazione clandestina - premette Alfano - non è materia di un singolo partito. Sono consapevole che si sono levate voci molto autorevoli e rispettabili che affermano ragioni tecnicamente valide a sostegno di una abrogazione, ma motivi di opportunità fin troppo evidenti - aggiunge - mi inducono a ribadire che è meglio non attuare la delega ed evitare di trasmettere
all'opinione pubblica dei messaggi che sarebbero negativi per la percezione di sicurezza in un momento particolarissimo per l'Italia e l'Europa».
«Già - ricorda il titolare del Viminale - lo chiesi, e l'ottenni, nella seduta del Consiglio dei Ministri del 13 novembre, che affrontò la depenalizzazione di alcuni reati e che, infatti, si orientò nel non inserire la depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina. Niente di ideologico, dunque - conclude - ma una semplice valutazione di opportunità politica».
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