
PALERMO. "Io non ho dimenticato la piccola Nicole. Le amministrazioni che gestiscono la salute devono tutelare la vita delle donne in gravidanza e dei neonati, e ridurre al massimo i fattori di rischio. Deve essere chiaro a tutti che dobbiamo garantire un parto sicuro, e si partorisce in sicurezza solo in strutture al di sopra dei 500 parti annui, che garantiscono accesso alla rete di assistenza neonatale, pediatrica e di emergenza in caso di complicanze per la madre. Negli altri casi nessuno puó assicurare che a fronte di complicazioni ci siano gli strumenti per intervenire". Lo scrive in una nota il ministro della Salute Beatrice Lorenzin dopo la decisione di chiudere quattro punti nascita in Sicilia e le polemiche che ne sono scaturite, soprattutto per Petralia. Gli atri centri che hanno chiuso i battenti sno a Santo Stefano Quisquina, a Lipari e Mussomeli.
"Troppo spesso le pressioni dei territori hanno interferito su scelte che devono essere prese in base a parametri di sicurezza - continua il ministro -. Proprio i casi di morte in Sicilia, e in particolare il caso della piccola Nicole ci ha spinto alla realizzazione di nuove linee guida per la costruzione di una rete di emergenza-urgenza neonatale che mettesse in sicurezza tutto il territorio nazionale. La politica deve essere capace di consegnare ai cittadini presidi sicuri, grazie a strutture efficienti e personale numericamente adeguato. Invece di chiedere il mantenimento di un presidio che non può assolutamente garantire un parto in sicurezza, bisogna pretendere la realizzazione di percorsi nascita adeguati, specie nelle zone più disagiate: presa in carico e monitoraggio della gestante, rete dell'urgenza, rete neonatale e autorizzare deroghe nelle aeree più difficili da raggiungere solo se si possono garantire i requisiti minimi di assistenza pediatrica e neonatale".
E poi un invito alla Regione affinchè "proceda al più presto a quelle assunzioni attese da tempo avviando i concorsi in Sicilia per i medici, determinando tra l'altro quelle carenze sulla pediatria che non garantiscono la copertura prevista per legge per i punti nascita sotto un tot di parti. Oltre questo, ci sono dato oggettivi: a fronte della legge che sancisce in cinquecento il numero minimo di nascite annuo per essere " sicuri", a Petralia sono nati solo 128 bambini nel 2014, uno ogni tre giorni, senza nessuna prospettiva di aumento per i prossimi anni. L'indagine presentata nel corso delle audizioni del Comitato Percorso Nascita nazionale ci dicono che le donne di quel territorio hanno già scelto altre strutture più sicure dove partorire".
Il Comitato ha deciso di concedere deroghe provvisorie esclusivamente ai punti nascita di Licata e Bronte. "Le due strutture - dice la Lorenzin - pur non raggiungendo per poche decine il numero di cinquecento parti, sono fortemente attrattive per la popolazione di un vasto circondario e presentano i requisiti necessari".
Persone:
14 Commenti
rosario
02/01/2016 21:58
Quindi secondo il nostro illustre Ministro e meglio per una partoriente di Petralia farsi 120 km per andare a partorire a Palermo !! è più sicuro ?? non parliamo poi di Lipari !! ma alla signora Lorenzin hanno insegnato al liceo classico che Lipari è un isola ?? perchè non potenziare i punti nascita piuttosto che chiuderli ?? Siamo a MARE !!
Dino
02/01/2016 23:57
Rosario...sono completamente d'accordo.Io sono di Piazza Armerina ed oltre al punto nascita ormai chiuso da tempo,l'ASP di Enna sta uccidendo anche gli ospedali di Leonforte e ridimensionando quello di Nicosia...con un sovraccarico su Enna enorme. La Lorenzin non sa nulla e non conosce neanche lo stato gravissimo della viabilità provinciale del mio territorio e di buona parte dell'isola...il viadotto Imera docet!!!!
Gaetano Fabio Pavone
02/01/2016 22:23
Il rischio è come il primo giorno.......
Peppe
02/01/2016 22:49
Signora Ministro concordo con il post di Rosario. Purtroppo in sicilia più che chiudere i punti nascita bisogna potenziarli con u.t.i.n. e vari reparti per la sicurezza sia del neonato/a che per la mamma, perché andare a partorire a tanti km non si ci arriva. La prego di venire a vedere la situazione di presenza. L'Ospedale di Agrigento e sovraccaricato all'inverosimile e chiudere Mussomeli e un errore madornale. Un futuro Papà
????
02/01/2016 22:51
O chi abita nell'entroterra fa 200 km x poter partorire stiamo tornando a l'età della pietra.
Filippo Botta
03/01/2016 08:49
Come se la natalità in un bacino di utenti deve essere collegata al numero di possibili partorienti e non considerare che la salvaguardia della pubblica utilità prescinde dai numeri ma deve essere riportata alla logistica delle aree interessate, come le scuole ed altri servizi essenziali, non dimentichiamo che prima si partoriva in casa ed i rischi non credo che siano stati maggiori. Piuttosto bisogna valutare tutti quegli accorgimenti atti a salvaguardare la partoriente a prescindere del costo occorrente per il servizio etc
Antonio 1
03/01/2016 09:16
Non le consiglio, signora ministro, di andare in vacanza a Lipari! Sa dov'è, vero?
Vittorio
03/01/2016 09:32
La Sicilia non ha strade, ha solo trazzere.
raimondo
03/01/2016 10:09
Quello che sostiene la ministro viene smontato soprattutto negli ultimi giorni visto che sono decedute 5 partorienti in ospedali che superano sicuramente i 500 parti l'anno come Brescia Torino Bassano del grappa Verona ,secondo il mio modesto parere è solo un problema di far quadrare i conti,spacciandolo per sicurezza per i pazienti. Rto
Robert a Modica
03/01/2016 12:44
Carissima Lorenzin ti avevano invitato più volte a venire a Mussomeli , ma tu da ministro non potevi abbassarsi a certi livelli .Ora mi chiedo che sicurezza hai dato alle future mamme che dovranno sottostare a tutte quelle visite private ( per chi se lo potrà permettere ovviamente) per ricevere un assistenza adeguata .Caro Ministro venga a Mussomeli e nel nostro Osoedale l'unica fiammella che teneva vuvo5 il nostro paese.Grazie Lorenzin Grazie per essersi presa cura di noi .
Roberto
03/01/2016 13:43
Proprio nei giorni in cui si sono verificati gravi e tristi episodi al S.Anna di Torino e agli ospedali Civili di Brescia, Bassano del Grappa e Verona, questa parla della Sicilia. Mi chiedo quanti articoli roboanti e quanti commenti odiosi ci sarebbero stati se solo uno di quegli episodi fosse accaduto in Sicilia. Ma poi...come si fa a privare Lipari di un centro neonatale?! Condizioni del mare consentendo, per partorire devono prendere il traghetto?! Assurdo.
pino
03/01/2016 14:07
Le morti regisrate in questi giorni in ospedali del nord smentiscono questa ministra. Farebbe bene a trasferire la sua residenza in aree interne fortemente disagiate e sperimenterebbe come si vive rivati dei piu' elementari e dovuti diritti di cittadinanza. Se ha titubanze per il parrucchiere garantiamo il servizio.
Francesco patane
03/01/2016 14:46
Ricordiamo alla ministra che..... anche il presidente delle repubblica nel suo discorso di fine anno .. ha ribadito che e' compito dello stato di tutelare le popolazioni delle aree montane e delle piccole isole che vivono sicuramente in una situazione di difficoltà oggettiva!
car
03/01/2016 19:15
facciamo fare una gita in autobus al ministro lorenzin compreso i nostri politici siciliani per vedere se provano vergogna a vedere le condizioni ridicole delle nostre strade interne buffoni
filippo
03/01/2016 22:20
e come dice il ministro e così sicuro i punti nascita sopra i 500 parti che in sette giorni sono morte cinque partorienti con i propri neonati alla faccia del cacio cavallo che punti nascita sicuri