PALERMO. «Non sono volato via da nulla, i partiti e la stampa erano informati da tempo di questo mio viaggio che serve ad aiutare le imprese siciliane a internazionalizzarsi, impegno concreto non chiacchiere inutili, in una fase in cui i partiti devono trovare un accordo sul nuovo governo. La scelta di qualcuno di enfatizzare il volo è scorretta e non corrispondente alla realtà».
Così da Tunisi il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, a proposito delle polemiche sulla sua missione nel pieno della crisi di governo. Anzi, dice Crocetta: «Ho scelto proprio la coincidenza col mio viaggio per evitare fibrillazioni e consentire alla coalizione di avere un tempo utile per confrontarsi». «Continuo a lavorare regolarmente dalla mattina alla sera - insiste il governatore - e il mio vice presidente Mariella Lo Bello ha la piena delega di rappresentanza e firma in questi due giorni di mia permanenza a Tunisi».
Per Crocetta «sarebbe sfociato in un grave incidente istituzionale il rifiuto all'ultimo momento dell'invito fatto dalle autorità tunisine a partecipare all'Expo di Cartagine, così come non sarebbe stato utile agli operatori siciliani che invece delle chiacchiere chiedono azioni concrete». Sui colloqui in corso tra i partiti della maggioranza per la definizione del nuovo governo, Crocetta avverte: «Al mio ritorno tutto deve essere concluso e non ci saranno tempi supplementari».
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