ROMA. «Il governo ritiene possibile usare la fiducia solo come extrema ratio. Il tema è come i parlamentari, a viso aperto, vogliono prendersi le responsabilità davanti al Paese, non nascondendosi dietro l'uso improprio del voto segreto». Intervistato dal Corriere della Sera, il vicesegretario del Partito democratico, Lorenzo Guerini, rivolge un appello ai parlamentari del Pd in vista dell' avvio nell'Aula della Camera dell'esame della legge elettorale.
«La fiducia non è argomento di oggi - sottolinea -. Vedremo come si svilupperà la discussione, a partire dal primo passaggio di martedì». «Mi rivolgo a tutti i deputati del Pd - afferma -. Senza voler forzare la coscienza di nessuno, chiedo loro di ricordare il lavoro che abbiamo alle nostre spalle. Il problema non è fare previsioni sui potenziali dissidenti, ma essere consapevoli che questa è una proposta di tutto il Pd».
Sulle pressioni indebite sul Parlamento denunciate da Bersani, aggiunge: «se il riferimento è a presunti diktat della maggioranza e del Pd, il solo atteggiamento di forzatura che io vedo è quello di chi, da una posizione che è fortemente minoranza dentro il Pd, vuole vedersi riconosciuto un diritto di veto». Guerini resta convinto che «la stragrande maggioranza del Pd» sosterrà la legge. «Non ci sarà una frattura lacerante, la divisione è meno marcata di quanto si tende a far vedere». Verdini entrerà nel Pd? «Assolutamente no. Ogni tanto si rincorrono ipotesi fantasiose, che vengono puntualmente smentite dalla realtà».
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