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Pd, Giachetti assicura: "Non ci sarà alcuna scissione"

ROMA. «Non credo alla scissione del Pd, questo perchè una buona parte di coloro che la minacciano, se escono dal Partito Democratico, finiscono politicamente di esistere: chi è che, dopo, li va a cercare?». Così ha detto Roberto Giachetti rispondendo al conduttore di Agorà Gerardo Greco.

«La legge elettorale è un compromesso: l'Italicum mi piace meno di come era originariamente- così ha detto oggi Roberto Giachetti del Pd, Vicepresidente della Camera, ospite oggi ad Agorà (Rai3). «Rimango convinto che le preferenze siano un problema serio, che erano meglio i collegi?».

«Visto il clima che c'è nel Pd credo che la fiducia sarà inevitabile», dice Giachetti  in un'intervista a Qn e sottolinea che «se Renzi cadesse e andasse al voto vincerebbe con un plebiscito. Ma lui non ci vuole andare e, infatti, mette la fiducia». A suo avviso, il premier «fa ciò che è legalmente e costituzionalmente previsto. Certo è un atto forte, ma è riferito alla legge elettorale che è l'elemento principale del suo programma. Il punto è: se voti la fiducia bene, se no si va a casa».

«Non credo - aggiunge - che la minoranza del Pd mandi a casa l'esecutivo per 30/40 preferenze in più o in meno. Non l'hanno fatto col Jobs Act che avrebbe avuto più senso...», «credo che rimarranno i 10-15 deputati più in vista a portare avanti una battaglia iperideologica sull'Italicum».

I ribelli? «Fuori dal Pd non sarebbero nessuno - afferma -. La loro popolarità dipende dal fatto di contrastare Renzi» e «devono essere leali come noi quand'eravamo minoranza».

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