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Raciti: "Non c'è alcun complotto contro Crocetta, siamo leali"

Due sono i fattori che secondo Raciti stanno determinando inquietudini: «La mancanza di una definizione chiara di prospettiva di coalizione e l'incertezza da parte del governo rispetto a una indicazione chiara su questioni in grado di vincolare la maggioranza»

PALERMO. Il segretario del Pd in Sicilia, Fausto Raciti, assicura che «non c'è alcun complotto contro il governatore Crocetta» nonostante «le difficoltà in atto all'interno della coalizione», come emerso in modo evidente con il flop della riforma delle Province. E archivia come «normale» la discussione che si è aperta tra le varie anime del partito, mentre alcuni dirigenti si mostrano sempre più insofferenti nei confronti del governatore. «È naturale che una forza politica si interroghi sulle prospettive di una coalizione che è tornata ad avere difficoltà - dice Raciti conversando con l'ANSA - Lo dimostra la vicenda delle Province, con governo e maggioranza
disorientati». Ma aggiunge: «Porsi degli interrogativi non significa far venir meno la lealtà al governo, del resto quando in passato abbiamo posto problemi politici lo abbiamo fatto in modo chiaro e alla luce del sole».

Due sono i fattori che secondo Raciti stanno determinando inquietudini: «La mancanza di una definizione chiara di prospettiva di coalizione e l'incertezza da parte del governo rispetto a una indicazione chiara su questioni in grado di vincolare la maggioranza». Il leader del Pd cita il caso delle Province: «Sul tema, il governatore e l'assessore avevano idee diverse, ma è indubbio che si tratta di una riforma importante che dobbiamo fare ed è proprio di fronte a questioni così delicate che si devono misurare i rapporti tra partiti e governo, senza ipotizzare complotti o ipotetici scenari».

Raciti smorza anche rispetto alle tensioni tra Pd e Udc. «Con l'Udc abbiamo cominciato un percorso e con l'Udc dobbiamo proseguire in un rapporto di alleanza - sostiene - È chiaro che l'incertezza del governo e l'incertezza sulle prospettive della maggioranza possono ingenerare problemi». Dopo il flop della riforma delle Province, affossata da un emendamento del M5s con la complicità di franchi tiratori e assenteisti nella maggioranza, Raciti guarda ora a bilancio e finanziaria. E avverte: «Non ci muoviamo in una logica di scontro, vogliamo chiudere questo capitolo per poi affrontare altri nodi fondamentali, come quello dei rifiuti e della programmazione». E conclude: «Anche nei momenti di maggiore conflitto col governo, il Pd non è mai mancato in linearità».

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