ROMA. Il Def, cruciale per Renzi in un momento nel quale sembra potersi agganciare una piccola ripresa, e nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Sono questi i punti sul tavolo del Consiglio dei ministri di oggi alle 13.30. Il documento di economia e finanza, secondo le ultime indiscrezioni, dovrebbe prevedere almeno 10 miliardi di nuovi tagli della spesa pubblica per evitare l'aumento di Iva e accise. Tra oggi e domani, intanto, dovrebbe arrivare il nome del nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio. La corsa si annuncia a tre, tra Claudio De Vincenti, Ettore Rosato e Valeria Fedeli mentre tempi più lunghi si annunciano per la scelta del ministro Ncd, la cui decisione finale Renzi rivendica perchè "in base alla Costituzione è il premier che decide".
Da oggi Matteo Renzi sarà al lavoro con i tecnici del tesoro e di Palazzo Chigi affinchè nel Def e nel Piano Nazionale delle Riforme, da approvare in settimana, ci siano risorse per spingere i timidi segnali di crescita e per sfruttare la congiuntura economica favorevole, tra il calo del prezzo del petrolio ed il Qe della Bce. Ma, oltre al dossier economico, il premier dovrà decidere tra domani, al massimo mercoledì, chi sarà il nuovo sottosegretario alla presidenza del consiglio.
La corsa si annuncia a tre, tra Claudio De Vincenti, Ettore Rosato e Valeria Fedeli mentre tempi più lunghi si annunciano per la scelta del ministro Ncd, la cui decisione finale Renzi rivendica perchè "in base alla Costituzione è il
premier che decide". Pur tenendosi prudente sulle stime del Pil, il presidente del Consiglio esclude "nuovi sacrifici" per gli italiani, rilanciando la battaglia sulla spending review per impedire l'aumento dell'Iva. Ma è anche vero, osservano fonti di governo, che un tesoretto esiste e sono i risparmi degli interessi sul debito dovuti al calo dello spread. Risorse che il premier vuole
utilizzare per rendere più efficace il jobs act ma anche per ridare fiato alle famiglie. Una nuova operazione fiducia, sostengono i renziani, convinti che il peggio della crisi sia alle spalle. In parallelo, il premier lavora ad una ridefinizione della squadra di governo. Che si annuncia in tre tappe visto che Ncd ha chiesto un pò di tempo, magari fino alle regionali, per indicare il ministro per il Sud. Dopo il trasferimento di Graziano Delrio al ministero delle Infrastrutture, domani il premier deciderà il sostituto del fedelissimo alla presidenza del Consiglio. Non sarà un esponente vicino al premier, assicurano fonti di governo, ma anzi un politico più vicino alla minoranza dem. In pole viene dato il viceministro Claudio De Vincenti anche se sono ancora in corsa il vicecapogruppo Pd Ettore Rosato e la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli. Certo è invece il nome di Paolo Aquilanti, attuale capo di gabinetto del ministero delle Riforme, come nuovo segretario generale di Palazzo Chigi.
Ma non è dal mini-rimpasto che il premier vuole farsi assorbire le energie. In settimana riparte in commissione alla Camera il treno dell'Italicum che Renzi vuole sia destinato al capolinea, ovvero all'approvazione definitiva senza nuovi passaggi al Senato. Un desiderio che la minoranza proverà a frenare in ogni modo, inclusa la richiesta di voti segreti in aula su emendamenti che potrebbero attrarre il voto delle opposizioni. In cima alla lista delle priorità, però, il presidente del consiglio ha aggiunto un nuovo capitolo che trova Ncd entusiasta: la riforma delle intercettazioni perchè, sostiene Renzi, "il modo con il quale vengono diffuse da alcuni avvocati e alcuni magistrati, da alcuni addetti ai lavori e anche da alcuni media è francamente incredibile e inaccettabile".
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