ROMA. «La legislazione in materia di appalti è certamente ridondante e viene spesso modificata senza un disegno organico: anche per questo oggi crea incertezze fra stazioni appaltanti e imprese. Con la riforma del codice degli appalti e il recepimento delle direttive Ue abbiamo l'occasione storica per semplificare la disciplina legislativa e regolamentare». Così Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, intervistato dal Sole 24 Ore.
«In questo quadro - aggiunge - penso possa essere utile un rafforzamento dei poteri regolatori a condizione, però, che siano affidati a un'Authority indipendente». «Noi non abbiamo soluzione salvifiche - spiega - ma possiamo costruire un sistema di regole che dia coerenza ed efficienza al settore e aiuti amministrazioni e imprese che vogliano rispettare le regole». «Un'esigenza che è molto sentita soprattutto dalle imprese - dice Cantone - è quella di cercare strade alternative a quelle dei tribunali per risolvere il contenzioso con le amministrazioni. Il nostro pre-contenzioso è un sistema che consente in molti casi di evitare il ricorso vero e proprio al Tribunale e facilita un accordo sulla base di un nostro parere: è un' esperienza che sta funzionando bene».
Ma cosa manca all' Autorità per svolgere al meglio la funzione regolatoria? «Lo spirito della nostra azione non è certamente punitivo, come a volte temono imprese e amministrazioni, però penso che sarebbe necessario dare all'Autorità un apparato sanzionatorio adeguato, con la possibilità di applicare sanzioni di tipo amministrativo a chi non si adeguasse alle nostre indicazioni».
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia