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Ferrandelli chiama a raccolta i fedelissimi: "La mia battaglia solitaria"

Il deputato regionale ha inviato un'email a tutti i suoi sostenitori per invitarli alla sua convention che si terrà sabato 13 dicembre dalle 10 alle 17 in un agriturismo tra Bagheria e Santa Flavia

PALERMO. Una convention per fare il bilancio di due anni all'Ars da "ribelle" e da "voce fuori dal coro" e per raccontare una stagione difficile e spesso contraddittoria. Ma anche per mettere a rete le energie, le competenze e le passioni incontrate e insieme tracciare una rotta e scegliere le prossime mete.

Fabrizio Ferrandelli, deputato regionale del Pd, chiama a raccolta il suo popolo e in una mail dà appuntamento ai suoi sostenitori “per una giornata di riflessione, di confronto, per guardare avanti e decidere insieme qual è la strada che vogliamo percorrere, la meta che vogliamo raggiungere”. Ci saranno amministratori, dirigenti del Pd, militanti, simpatizzanti, ma anche tanti sostenitori senza tessera di partito.

La convention, il cui titolo prende spunto dal ritornello di una canzone di Jovanotti: “Io lo so che non sono solo”, si terrà sabato 13 dicembre dalle 10 alle 17 in un agriturismo tra Bagheria e Santa Flavia.

La scelta del titolo è subito spiegata da Ferrandelli: “Tante volte - scrive - mi sono trovato di fronte a scelte difficili, ma ho sempre tenuto la schiena dritta e la testa alta, senza paura di restare solo. Così ho incontrato tanti siciliani, nelle scuole, nelle piazze, nei luoghi di lavoro. Tanti siciliani affamati di bella politica”.

“E’ di questi giorni - continua - la mia battaglia solitaria, fuori dal coro, per ribadire che la Sicilia è terra di luce e di mito, di natura e cultura, di profumi e non di trivelle maleodoranti e andando indietro nel tempo - aggiunge - ricordo la battaglia contro il Muos, per una Sicilia di pace, ponte nel Mediterraneo e non piattaforma militare. E ancora, il mio lavoro in commissione Ambiente e in Antimafia per garantire uno sviluppo sostenibile legato alla trasparenza e alla legalità. E poi le battaglie per i diritti civili: le unioni di fatto, le legge sull’immigrazione, dopo la missione a Lampedusa. E infine le battaglie per garantire il lavoro vero, contro la delocalizzazione, insieme ai miei coetanei dei call-center”.

“In questi anni - conclude Ferrandelli - ho sempre saputo di non essere mai stato solo, di essere stato dalla parte giusta, da quella delle siciliane e dei siciliani. Dalla parte della bella politica, di chi si ribella e di chi crede che le idee cambieranno il mondo”.

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