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Mozione di censura, Crocetta: Nelli resta comunque in giunta

Il presidente della Regione all'attacco del Pd: il Megafono è più forte dei Cuperliani

PALERMO. Nè dimissioni anticipate nè licenziamento post voto, Rosario Crocetta terrà in giunta Nelli Scilabra anche se dovesse essere approvata la mozione di censura ai suoi danni. E così, a 48 ore dalle votazioni all'Ars, si infiamma ancora il dibattito sull'assessore alla Formazione.

Il presidente della Regione da giorni prova a sterilizzare la mozione. Ma fino a ora le trattative con il Pd e con l'opposizione non hanno dato risultati. Sulla carta, la mozione ha i numeri per essere approvata grazie alla convergenza di centrodestra, grillino e cuperliani del Pd. Ma per Crocetta "la mozione è il tipico atto politichese, senza motivazione. Nelli ha l'unica colpa di aver fatto il suo lavoro senza timori e con grande impegno. Non è stata coinvolta in nessuno scandalo, altrimenti sarei stato io stesso a toglierle la delega. Ma se gliela togliessi in seguito a una mozione di censura immotivata darei un messaggio devastante ai giovani. I numeri non possono sovvertire la verità".

Crocetta sostiene anche che dietro la mozione dì censura c'è un patto fra cuperliani e Francantonio Genovese, il leader messinese finito agli arresti nell'ambito dell'inchiesta sui costi gonfiati dei corsi di formazione: "Nel gruppo Pd si dovrebbe decide che linea seguire. Ma il voto decisivo potrebbe essere quello di Franco Rinaldi, parente di Genovese e anche lui coinvolto nell'inchiesta. In un partito normale uno così non potrebbe neppure esse ammesso al voto".

Crocetta ricorda invece che "l'azione di Nelli ha permesso di togliere sprechi nel mondo della formazione, che prima costava 320 milioni e ora meno di 200". Il presidente spera tuttavia di poter ribaltare gli equilibri interni al Pd facendo leva sul suo Megafono, che ieri ha radunato a Taormina: "Spontaneamente hanno aderito all'iniziativa 800 persone e d queste circa 470 hanno chiesto di dar vita all'assemblea costituente. Inoltre ci sono 300 sindaci e amministratori che dimostrano il peso di questo movimento. Grazie al quale il Pd ha vinto alle Regionali e anche negli enti locali. I cuperliani invece non hanno mai vinto nulla. Loro in Sicilia sono la minoranza".

Negli equilibri interni Crocetta conta sulla rinnovata fiducia espressagli dall'Ars renziana.

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