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Corte dei Conti: partecipate mangiasoldi

Beni culturali, Multiservizi e Seus-118 servite ad assorbire lavoratori svantaggiati o precari. I giudici: costate un miliardo in 4 anni di cui 73 milioni in consulenze

PALERMO. «A costi spesso ingiustificati e poco trasparenti è corrisposto in molti casi il fallimento della mission»: la Corte dei Conti fa esplodere la bomba-partecipate. E assegna alla Sicilia un altro record negativo: è la Regione che in Italia investe di più sulle società pubbliche con i peggiori risultati. Solo negli ultimi 4 anni sono stati spesi un miliardo e 89 milioni per il personale, 73,4 milioni per consulenze e incarichi extra, 13,9 milioni per gli stipendi a dirigenti e membri dei consigli di amministrazione. E adesso i magistrati contabili chiedono agli assessorati di collaborare alla verifica del danno erariale.  La sezione di controllo presieduta da Maurizio Graffeo ha analizzato i bilanci delle 34 società in cui la Regione ha partecipazioni (in 11 ha il 100% e in altre 9 più del 50%): è emerso che due terzi di queste sono in perdita.


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