La tv di Stato iraniano ha dato la notizia ufficiale della morte del presidente Ebrahim Raisi, definendolo «martire del servizio» e precisando che saranno resi noti il luogo e l’ora della cerimonia funebre.
«Non è stato trovato alcun segno di passeggeri vivi dopo la scoperta della posizione dell’elicottero precipitato», ha detto al canale televisivo Irib il capo della Mezzaluna Rossa iraniana Pir Hossein Kolivand.
Oltre a Raisi il velivolo trasportava tra gli altri il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian, il governatore della provincia dell’Azerbaigian orientale Malek Rakhmati e l’imam di Tabriz della preghiera del venerdì Mohammad Ali Ale-Hashem.
Le autorità iraniane stanno identificando i corpi carbonizzati dei passeggeri che si trovavano a bordo dell’elicottero che si è schiantato vicino a Tabriz, nella provincia dell’Azerbaigian Orientale, sul quale si trovava il presidente Ebrahim Raisi e il suo entourage.
Tra le vittime ci sono le guardie del corpo del presidente, il generale Mehdi Mousavi, un membro della base Ansar al-Mahdi delle Guardie rivoluzionarie, il pilota, il copilota e il tecnico di volo.
A bordo dell’elicottero c’erano anche il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian, il governatore della provincia dell’Azarbaijan orientale Malek Rahmati e il leader della preghiera del venerdì di Tabriz Mohammadali Al-Hashem.
l governo iraniano ha annunciato che continuerà ad operare «senza interruzioni» dopo la morte del presidente Raisi. «Il presidente del popolo iraniano, laborioso e instancabile..., ha sacrificato la sua vita per la nazione», si legge in un comunicato del governo.
«Assicuriamo alla nazione leale che, con l’aiuto di Dio e il sostegno del popolo, non ci sarà la minima interruzione nell’amministrazione del Paese», aggiunge la nota.
Il governo rassicura: nessun problema per la gestione del Paese
Il governo iraniano ha assicurato che «non ci saranno problemi» nell’amministrazione del Paese dopo la morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi in un incidente in elicottero.
«Con l’aiuto di Dio onnipotente e del popolo, non ci saranno problemi nell’amministrazione del paese», ha affermato l’esecutivo in una nota al termine della prima riunione dopo l’annuncio della morte del capo dello Stato, «Assicuriamo alla nostra nazione leale, grata e amata che il cammino pieno di onore continuerà con lo spirito dell’instancabile Ayatollah Raisi, eroe e servitore del Paese».
La nota descrive Raisi, 63 anni, come un lavoratore instancabile che «ha sacrificato la sua vita per il Paese».
I media statali hanno pubblicato una fotografia del posto di Raisi nel Gabinetto occupato da una foto del presidente e da un turbante nero, come quello che era solito indossare.
Il Gabinetto non ha fornito dettagli sull’ora della sepoltura del presidente o sui piani di successione. Nell’incidente hanno perso la vita anche il ministro degli Esteri iraniano, Hosein Amir Abdolahian, il governatore dell’Azerbaigian orientale, Malik Rahmati, e il leader della preghiera del venerdì nella città di Tabriz, Mohammad-Ali Al-Hashem, oltre a un numero imprecisato di membri dell’equipaggio.
Il gabinetto era presieduto dal primo vicepresidente iraniano, Mohamad Mokhber, che secondo la Costituzione iraniana dovrebbe assumere la presidenza.
Mokhber ha 68 anni ed è diventato vicepresidente nel 2021. In precedenza ha ricoperto incarichi come la gestione del potente conglomerato «Esecuzione dell’Ordine dell’Imam Khomeini» (EIKO, in inglese) per il quale è stato sanzionato dagli Stati Uniti Stati dal 2021.
Nell’immediatezza dell’incidente il leader supremo dell’Iran, Ali Khamenei, aveva invitato alla calma e aveva assicurato che «non ci sarebbero state interruzioni nelle funzioni del Paese».
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