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La parola di Putin: Prigozhin potrà lasciare il Paese, riparerà in Bielorussia

L’indagine penale nei confronti del leader della Wagner verrà archiviata

Russian policemen guard the Red Square in Moscow, Russia, 24 June 2023. Counter-terrorism measures were enforced in Moscow and other Russian regions after private military company (PMC) Wagner Group's chief claimed that his troops had occupied the building of the headquarters of the Southern Military District in Rostov-on-Don, demanding a meeting with Russia’s defense chiefs. EPA/MAXIM SHIPENKOV

Yevgeny Prigozhin, che ha guidato la ribellione in Russia, lascerà il Paese per la Bielorussia, mentre l’indagine penale nei suoi confronti sarà archiviata. Lo ha annunciato in serata il Cremlino, rallegrandosi dell’accordo raggiunto con il leader dei Wagner «per evitare un bagno di sangue».

Dopo un’intera giornata di insurrezione armata, l’uomo d’affari a capo della milizia di mercenari ha ordinato ai suoi uomini in marcia verso Mosca di «tornare indietro» e «tornare ai campi», in seguito alla mediazione del presidente bielorusso Alexander Lukashenko. Prigozhin «andrà in Bielorussia», ha annunciato in serata il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, giurando che il capo dei Wagner «aveva la parola del presidente» Vladimir Putin. «Il caso penale contro di lui sarà ritirato», ha aggiunto, e «nessuno perseguiterà» i combattenti che hanno seguito Prigozhin nella sua impresa, «visti i loro meriti sul fronte ucraino».

«Alcuni di loro, se lo desiderano, firmeranno contratti con il Ministero della Difesa», ha detto Peskov, senza fornire ulteriori dettagli. Il portavoce del Cremlino ha elogiato il ruolo di mediatore svolto da Lukashenko nel risolvere le tensioni che hanno fatto vacillare il potere russo come mai prima d’ora. «Siamo grati al presidente della Bielorussia per i suoi sforzi diplomatici», ha sottolineato Peskov, riferendosi a una discussione «molto lunga e francamente calorosa» tra i due leader, alleati contro l’Occidente nell’intervento militare russo in Ucraina. «La situazione è stata risolta senza nuove vittime, senza aumentare il livello di tensione», ha aggiunto, tra i timori di uno scontro diretto tra le forze di sicurezza russe e i combattenti Wagner diretti a Mosca. Dmitry Peskov ha anche sottolineato che Alexander Lukashenko «conosce personalmente Prigozhin da molto tempo, da più di 20 anni» e che è stata «una sua iniziativa personale» quella di risolvere la situazione.

Nonostante questa «giornata piuttosto dura, piena di eventi piuttosto tragici», Peskov ha insistito sul fatto che il tentativo di Prigozhin di rovesciare il potere militare non influenzerà «in alcun modo» il corso dell’offensiva russa in Ucraina. «L’operazione militare speciale continua. Le nostre truppe sono riuscite a respingere la controffensiva ucraina», ha dichiarato alla stampa, proprio mentre le truppe di Kiev cercavano di sfondare le difese russe.

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