L’Osce, l’organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, terrà una riunione straordinaria oggi dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto le due regioni separatiste ucraine come indipendenti e ordinato alle sue truppe di entrare «per un’operazione di peacekeeping» nella zona. La presidenza polacca dell’Osce ha convocato una sessione del Consiglio permanente in forma rafforzata «per affrontare -si legge nella nota- la violazione del diritto internazionale e dei principi fondamentali dell’Osce».
Come risposta al riconoscimento delle repubbliche autoproclamate del Donbass, ha detto Olaf Scholz durante una conferenza stampa a Berlino a fianco del premier irlandese Micheal Martin, «è necessario un pacchetto rapido e massiccio da parte dell’Ue sviluppato d’intesa con gli Stati Uniti». Scholz ha ribadito che «al Consiglio di sicurezza Onu noi e altri Stati abbiamo messo in chiaro che la Russia non ha alcun consenso nel mondo per le sue azioni».
Il presidente russo Vladimir Putin, dice ancora il cancelliere tedesco, «aspetta solo una provocazione per avere un pretesto per invadere l’intera Ucraina». A detta di Scholz, le azioni della Russia «sono incomprensibili e ingiustificabili. Sono ore e giorni difficili per l’Europa - ha aggiunto il successore di Angela Merkel -, a 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale c'è di nuovo la minaccia di una guerra nell’Europa dell’Est. È nostro compito di scongiurare una tale catastrofe». Per questo motivo, ha insistito Scholz, «lancio di nuovo un appello alla Russia di aiutare» ad evitare un tale scenario.
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