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Nella pistola di Baldwin proiettili veri, l'addetta al controllo armi 20enne al primo incarico

C'erano proiettili veri nella pistola usata da Alec Baldwin sul set di 'Rust’, ma lui non lo sapeva. Lo riportano i media Usa sulla base di documenti della polizia. La pistola era stata consegnata all’attore da un assistente che gli aveva detto che era sicura da usare. Sia l’assistente che l’attore non sapevano che le munizioni erano vere.

Intanto anche la Rust Movie Productions, la società di produzione del film, ha avviato un’indagine interna dopo la morte della direttrice della fotografia. "La sicurezza è la nostra priorità" si legge in una nota. "Anche se non siamo a conoscenza di nessuna denuncia sulla sicurezza sul set, condurremmo un’indagine interna sulle nostre procedure".

Secondo un primo affidavit basato sulla ricostruzione dello sceriffo della contea di Santa Fe l’assistente di regia che aveva fornito la pistola a Baldwin gliela aveva passata definendola una "arma fredda", ovvero senza proiettili. La dichiarazione, di cinque pagine, lascia molte questioni aperte ma chiarisce che non solo Baldwin ma anche l’assistente pensavano che si trattasse di una pistola scarica. Nell’indagine entra anche uno specialista di armi che era presente sul set e avrebbe assistito alla tragedia e che avrebbe esaminato l’arma subito dopo il colpo.

Ma nell'inchiesta starebbe emergendo qualcosa in più: i protocolli standard di sicurezza, inclusi i controlli sulla pistola, non sarebbero stati rispettati in pieno sul set di 'Rust' e già nei giorni precedenti all’incidente in cui ha perso la vita Halyna Hutchins almeno un operatore si era lamentato con un manager di produzione sulla sicurezza delle pistole sul set.

Lo riportano i media americani citando alcune fonti, secondo le quali sabato scorso la controfigura di Alec Baldwin aveva sparato accidentalmente due colpi dopo che gli era stato detto che la pistola non aveva alcuna munizione, neanche a salve.

Da un documento, ottenuto dalla Bbc, che elenca i membri della troupe che erano previsti sul set quel giorno, emerge che la responsabile del controllo delle armi sul set del film western 'Rust’, era una ventenne al primo incarico in quel ruolo. Secondo il 'Los Angeles Times' alcuni cameraman avevano abbandonato il set alcune ore prima della tragedia dopo aver protestato per le condizioni di lavoro. I membri del sindacato hanno lamentato che erano state promesse loro stanze d’albergo a Santa Fe, vicino ai luoghi delle riprese, ma, iniziata la lavorazione, era stato chiesto loro di guidare per 80 chilometri da Albuquerque ogni mattina per raggiungere il set nel Bonanza Creek Ranch.
Incidenti di questo genere sono estremamente rari sui set cinematografici, dove le armi sono di solito caricate a salve. Il precedente più noto è la morte di Brandon Lee. Il figlio ventottenne della star delle arti marziali Bruce Lee era stato colpito da un vero proiettile durante le riprese del film 'Il Corvo'.

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