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Coronavirus: Israele riapre da oggi, ridotte le restrizioni. Decisivo il passaporto vaccinale

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu riceve il vaccino in diretta tv

Israele riapre. A partire da oggi, come stabilito dal governo a tarda sera di ieri, gran parte delle attività economiche, inclusi ristoranti, caffè, scuole (in alcune aree a bassa tasso di infezione), eventi culturali, attrazioni turistiche e ristorazione negli hotel, saranno di nuovo in funzione.

Anche l’aeroporto Ben Gurion attuerà una parziale riapertura consentendo dalle prossime ore - senza alcuna autorizzazione necessaria da parte delle autorità - il rientro di 3mila israeliani al giorno e la quarantena per i non immunizzati sarà a casa propria. Con quasi 5 milioni di israeliani vaccinati almeno con una dose (3.800mila anche con la seconda) e un numero di casi sotto controllo, le restrizioni si sono dunque allentate. Elemento decisivo è il Green Pass (doppia immunizzazione o guarigione dal virus) che consente ai possessori di accedere ad un maggior numero di servizi rispetto a chi ancora lo deve ottenere.

Ad esempio, i ristoranti potranno ospitare al chiuso fino al 75% della propria capacità di avventori con Green Pass e sino a 100 all’aperto, anche se ovviamente distanziati. Per le sale di eventi, culturali e non, la percentuale è del 50% e fino a 300 persone con Green Pass: in più potranno entrare anche il 5% di individui con tampone negativo recente. Di nuove aperte - quasi con le stesse modalità - le sale ricevimento degli hotel (e le strutture stesse) per i detentori del Green Pass. Lo stesso per i luoghi di culto con regole precise. Le autorità sanitarie tuttavia non hanno escluso per la festa della Pasqua ebraica (fine marzo) nuove restrizioni. ANSA

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