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Spazio: ammarata la Crew Dragon nel Golfo del Messico

La capsula Crew Dragon agganciata alla Stazione Spaziale (fonte: NASA TV)

La Space X Crew Dragon, con a bordo due astronauti americani, è ammarata nel Golfo del Messico dopo essere partita lo scorso 30 maggio per la Stazione Spaziale Internazionale. Lo ha annunciato la Nasa. Inizieranno ora le operazioni di recupero.

La navicella ha toccato le acque del Golfo del Messico in perfetto orario previsto, dopo essere rientrata nell’atmosfera ed aver aperto i suoi paracadute, senza incontrare alcun problema. Il pilota Doug Hurley ha dichiarato via radio «E' un onore e un privilegio», prima che il segnale diventasse disturbato, per poi interrompersi. Si è trattato del primo ammaraggio di un veicolo spaziale Usa dal 1975, in occasione della missione Apollo-Soyuz.

Robert Behnken e Doug Hurley hanno impiegato 19 ore a tornare a terra da quando Space X - programma creato da Elon Musk - si è staccata dalla Stazione spaziale internazionale. La missione, chiamata Demo-2, è anche stato il primo lancio di astronauti effettuato dal suolo americano dopo 9 anni.

E’ un altro successo per Elon Musk, fondatore di Space X, che ha fatto atterrare una navicella spaziale in mare per la prima volta in 45 anni. Il progetto è fondamentale per le ambizioni di Washington di emancipare la propria corsa allo spazio dalla dipendenza dai russi, dopo essersi appoggiata per anni sulla Soyuz. La navicella appare galleggiare in mare senza sbilanciamenti, il che significa che non dovrebbero esserci lesioni che potrebbero farla affondare complicando il recupero.

I due astronauti, dopo 64 giorni nello spazio, hanno affermato di sentirsi bene e usciranno presto dalla navicella, agganciata da uno dei vascelli di recupero. Dopo essere stati sottoposti ai primi controlli di routine, Bob Behnken e Doug Hurley verranno portati a terra, sulla costa di Pensacola, Florida, per poi tornare nella loro base di Houston.

Ci vorranno diverse settimane perchè completino il recupero fisico, dopo tanto tempo trascorso nella microgravità. La navicella invece verrà riportata a Cape Canaveral, da dove era partita, per essere ispezionata. Ci vorranno almeno sei settimane di controlli prima che la Crew Dragon possa essere autorizzata per un altro lancio a settembre.

Per Elon Musk è un successo assoluto: la prima collaborazione della Nasa con un privato ha avuto un risultato impeccabile in ogni momento, dallo storico lancio, il primo dal territorio americano dal 2011, all’aggancio con la Stazione Spaziale Internazionale, andato talmente liscio da non essere nemmeno avvertito dai due astronauti, fino allo «splashdown».

Tra i tanti primati segnati dall’avventura spaziale del visionario imprenditore figura anche il Falcon Heavy. Il razzo che ha portato la Crew Dragon nel cosmo è stato utilizzato lo scorso 21 luglio per mandare in orbita un satellite militare sudcoreano. Non era mai accaduto che un propulsore venisse utilizzato per due missioni diverse a distanza così breve.

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