Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Virus inarrestabile, crescono ancora le vittime: quasi tremila i contagiati in Cina

Il virus si diffonde sempre più in Cina

Il virus accelera la sua diffusione. Il bilancio ufficiale delle vittime del corona virus sale a 80 morti e si avvicina ai 3mila casi di contagio confermati in tutta la Cina.

L'epidemia non è potente quanto la Sars, ma si rafforza e sta costringendo le autorità di Pechino a ulteriori restrizioni, come il divieto di commercio di animali selvatici, da cui ha avuto origine la malattia. Il contagio, tra l'altro, è arrivato fino a Toronto e si sospetta anche a Vienna. E in Svizzera due persone rientrate da poco dalla Cina sono state poste in quarantena. Negli Stati Uniti, invece, si registra il quinto caso.

I numeri dell'epidemia, iniziata il 31 dicembre a Wuhan, continuano a crescere giorno dopo giorno. L'ultimo salto di qualità è stato segnalato dall'Oms, che ha riferito di un primo contagio da uomo a uomo fuori dalla Cina: si tratta di un caso in Vietnam una persona mai stata in Cina ma che era "familiare" con un'altra che aveva visitato Wuhan.
In Cina, per tentare un contenimento, si innalzano nuove barriere. Dopo aver isolato 56 milioni di persone, bloccato i viaggi organizzati all'estero, interrotto feste e istituito controlli a tappeto su tutti i mezzi di trasporto, le autorità hanno emesso il divieto temporaneo al commercio di animali selvatici, da cui si ritiene che il corona
virus sia germogliato.

Diverse città del nord, come Pechino, Tientsin e Xian, hanno annunciato la sospensione delle linee di autobus a lunga percorrenza che le collegano al resto del paese. A est, la provincia di Shandong, con 100 milioni di abitanti, ha fatto lo stesso. A Hong Kong, dove è stato dichiarato lo stato d'emergenza, è scattata una protesta contro la quarantena e la tensione è salita alle stelle quando alcuni manifestanti hanno assaltato un ospedale.
Quanto a Wuhan, epicentro della malattia, è ormai una città fantasma, dove chi può resta barricato in casa. Per chi è costretto ad uscire per farsi visitare, si devono attendere delle ore prima di vedere un medico. E gli ospedali sono al collasso, tanto che proseguono a ritmo forsennato i lavori per finire il nuovo maxi-ospedale dedicato al corona
virus entro i tempi previsti, ossia tra pochi giorni. Ma l'emergenza appare lontanissima dall'essere risolta: il sindaco ha dichiarato di attendersi "almeno un migliaio di contagi in più".
Nel frattempo il coronavirus continua a viaggiare, allargando il suo raggio ben oltre la Cina e l'Asia. In Canada è stato segnalato un primo caso di contagio, a Toronto, di un cinquantenne che era stato a Wuhan. Un caso sospetto è a Vienna e se fosse confermato l'Austria sarebbe il secondo paese europeo dopo la Francia a dover curare dei malati di coronavirus. Negli Stati Uniti i casi adesso sono cinque: è stato registrato in Arizona. Le autorità sanitarie Usa hanno spiegato che tutti e cinque i casi registrati finora sono legati a persone che hanno avuto contatti con la città cinese di Wuhan, quella da cui è partito il focolaio del virus.

In Italia sono stati rafforzati i presidi medici agli aeroporti di Malpensa e Fiumicino, mentre Milano e Roma hanno annullato o comunque rinviato le celebrazioni per il Capodanno lunare. Al momento non si segnalano contagi: il ministero della Salute ha reso noto che i casi sospetti si sono rivelati "tutti negativi". In ogni caso, il governo "segue con la massima attenzione la situazione in Cina", ha assicurato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, spiegando che la Farnesina è in contatto con i nostri connazionali (una cinquantina) a Wuhan per ogni assistenza. Per coloro che volessero lasciare la città, si lavora ad un trasferimento via terra verso sud nella provincia di Huhan. Il passo successivo sarebbe una quarantena di 14 giorni in un ospedale locale. Anche se la maggior parte degli italiani sarebbe orientata a restare chiuso in casa.
Anche altri paesi pianificano le evacuazioni. Gli Stati Uniti vorrebbero far partire i loro mille connazionali, inclusi i diplomatici, via aerea martedì. Il governo francese ha annunciato un ponte aereo diretto per chi volesse rientrare da Wuhan, "in accordo con Pechino". A patto, però, di sottoporsi ad una quarantena di 14 giorni una volta in Francia.

Tag:

Caricamento commenti

Commenta la notizia